Jesi-Fabriano

Jesi, lutto al “Carlo Urbani”: una breve malattia si porta via Faliero Petrucci

I funerali saranno celebrati lunedì pomeriggio 21 febbraio alle 15 nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe. Offerte a favore dello Iom

Faliero Petrucci

JESI – Grande dolore e sconcerto in città e all’ospedale Carlo Urbani per la notizia della prematura scomparsa di Faliero Petrucci, 64 anni, stimato tecnico di Radiologia del nosocomio jesino. Faliero si è spento questa mattina 19 febbraio a causa di una terribile malattia che inesorabile lo ha strappato all’amore della sua famiglia e dei suoi amici. Nonostante il male e il suo incedere impietoso, Faliero ha sempre cercato di essere ottimista e di mantenere il sorriso sulle labbra, anche nei momenti più difficili e bui di quel calvario. Oggi si è arreso, gettando nel dolore più profondo la moglie Simonetta Schiavoni, i suoi adorati figli, Ilenia e Jacopo (conosciutissimo preparatore atletico anche con il settore giovanile della Jesina calcio), il nipotino e i tantissimi amici. Lo conoscevano in tanti Faliero, sempre vivace e allegro, con la battuta pronta. Oggi questa notizia rattrista il cuore.

La salma è stata composta alla camera ardente di Ciccoli e Brunori (via don Battistoni a Jesi) dove già domani dalle ore 8 sarà possibile fare una visita. I funerali saranno celebrati lunedì pomeriggio 21 febbraio alle ore 15 nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe. Toccante il saluto della moglie Simonetta che ha voluto affidare ai social il commiato all’amato: «Ovunque tu sarai Faliero, noi saremo sempre con te. Con il tempo mi dicono che tutto passa amore mio; mi dicono che tutto passa e poi si continua come sempre. E’ vero. Il tempo porta via con sé molte cose – scrive – la giovinezza, il colore dei capelli, la spensieratezza, i giorni belli, quelli unici e indimenticabili… Lo sento passare tra le rughe del mio viso, tra i miei sorrisi, passa nelle mie lacrime, attraverso quel profondo vuoto che scava nel mio cuore. Con tutta me stessa cercherò di resistere al tempo che avanza, ma ciò che fa male dentro non passerà. Nelle giornate no, in un momento di crisi, in un profumo, sulle note di una musica, mi tornerà alla mente e non passerà. Rimarrà un segno nel cuore, una cicatrice non guarita, rimarrà il mio desiderio più grande, un abbraccio troppo presto perduto, un nome che non risponderà, una presenza svanita… Amore mio, alcune cose finiscono e possono passare, altre, anche se finiscono non passeranno mai. La tua vita è finita, passata, terminata, andata – conclude il toccante messaggio – tu amore mio, dentro di me resterai. Il dolore per averti perso, quello no, non potrà mai passare, e nulla potrà continuare come prima».

Grande commozione anche tra i colleghi, i medici e i collaboratori dell’ospedale Carlo Urbani. «Venti anni di lavoro insieme. Venti anni nei quali si sono condivisi momenti belli, fatica, momenti brutti per me quando mi sei stato vicino con quella serenità contagiosa che faceva annullare ogni asperità. E quella tua ironia che stemperava ogni seriosità e metteva a proprio agio collaboratori e pazienti. Sono sicuro che anche adesso mi diresti “Non fà el lillò, tanto è solo un passaggio poi ci ritroveremo…” Ciao Faliero, sit tibi terra levis», uno dei tantissimi messaggi d’addio. «Non ci posso credere – scrive una ex collega – davvero il suo sorriso e la sua ironia ti facevano sentire a casa ogni giorno. Era il ’98 quando ho avuto il piacere di una breve esperienza di lavoro in Radiologia a Jesi, indimenticabile Faliero».
La famiglia nel ringraziare lo Iom di Jesi e Vallesina per l’assistenza e la vicinanza a Faliero ha promosso una raccolta fondi in suo nome. Al termine della cerimonia funebre, la salma sarà cremata e le ceneri tumulate al cimitero comunale.

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