Jesi-Fabriano

Locali chiusi per coronavirus, il sindaco di Jesi: «Subito il rinvio della tassa rifiuti»

Massimo Bacci ha ricevuto le richieste di bar, pub e ristoranti della città. «Sui tavoli all'aperto stiamo valutando e sono pronto a confrontarmi con loro, ma non sarà semplice»

Una serata in piazza delle Monnighette

JESI – Subito il rinvio del pagamento della tassa rifiuti. E sui tavoli all’aperto di bar, pub e ristoranti, o relativi ampliamenti di spazio a disposizione, il sindaco Massimo Bacci si dice pronto a valutarlo assieme ai diretti interessati. Ma mette in guardia gli operatori. «Non sarà semplice – spiega -. Dovremo tenere presente che andrà garantito il distanziamento, e non credo che in centro storico, ad esempio, ciò possa essere possibile ovunque. Il quadro è estremamente difficoltoso per il Comune, ma stiamo provando a fare il possibile. Partendo proprio dal rinvio della tassa rifiuti».

Il sindaco di Jesi ha ricevuto le richieste formulate dai locali della città. Due, in particolare, riguardano il Comune: l’annullamento di tutte le tasse e gabelle delle bollette per le utenze (intese come tutte le spese che non vanno al fornitore dei servizi ma allo Stato) e quelle comunali (TARI, TOSAP ecc…) e la concessione, o ampliamento, a titolo gratuito di aree di servizio esterne adiacenti, o nelle immediate vicinanze, dei locali.

Il sindaco di Jesi, Massimo Bacci

«Stiamo valutando come muoverci – garantisce il sindaco Bacci -. Ci aspettiamo innanzitutto che, a brevissimo, lo Stato si ricordi che ci sono anche gli enti locali, vale a dire quelli che hanno i rapporti diretti con i cittadini. E stanzi risorse per far fronte alle enormi difficoltà. Cercheremo di posticipare il pagamento della Tari (tassa rifiuti), un servizio che considero essenziale. Non è affatto semplice, ma ci stiamo provando. Sulla Tosap (occupazione suolo pubblico) siamo pronti a discutere, tenendo però conto della promiscuità e delle regole relative al distanziamento sociale. In centro storico, ad esempio, vi sono luoghi in cui non è possibile piazzare tavolini ovunque. Parliamone, insomma, sono disponibile, ribadendo tuttavia che non sarà affatto semplice. Il quadro è estremamente critico per i conti municipali, tanto più se il governo non provvederà rapidamente. I servizi erogati necessitano di entrate, come la raccolta rifiuti e tante altre. Personalmente, ribadisco, sono pronto a confrontarmi, vediamo cosa si può fare».

Ieri sera, intanto, i locali di Jesi hanno aderito al flash mob nazionale accendendo le luci, e apparecchiando i tavoli, per rimarcare che ci sono anche loro. Adesione massiccia. Se tutto procederà bene, riapriranno – con regole stringenti – il prossimo 1 giugno.

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