Jesi-Fabriano

Liste di attesa e Fondo Solidarietà, il Grusol interroga la Regione

Liste di attesa per le Residenze Socio Sanitarie rivolte agli anziani e lo stato dei beneficiari del Fondo solidarietà, le questioni messe sul tavolo della Regione dal Gruppo Solidarietà di Moie

MOIE – Il Gruppo Solidarietà ha predisposto e inviato ai consiglieri regionali due proposte di interrogazioni consiliari riguardanti lo stato delle liste di attesa nelle residenze protette e sanitarie per anziani e demenze e sul numero di potenziali beneficiari del Fondo solidarietà.

«La prima questione – spiega il Gruppo Solidarietà con sede a Moie – chiede di conoscere il numero di anziani non autosufficienti e con demenza in lista di attesa presso le residenze sociosanitarie della Regione Marche (Residenze Protette e Residenze Sanitarie Assistenziale). Si tratta di un dato presente a livello distrettuale e che è importante conoscere al fine della programmazione dei posti convenzionati. Evidentemente nel numero dovranno farne parte tutte le persone ricoverate in posti autorizzati ma non convenzionati o in residenze per autosufficienti». Nel dettaglio: nel 2017 sono stati convenzionati complessivamente 3957 posti. Di questi 3702 sono rivolti ad anziani non autosufficienti; 255 a persone con demenza. Poiché al gennaio 2018 i posti autorizzati risultano essere 5287 (4487 per anziani e 400 per demenze), i posti autorizzati, ma non convenzionati, sono 1330 (dati ripresi dalla risposta ad una interrogazione consiliare dello scorso 27 marzo1 ). A questi posti vanno aggiunti quelli delle Case di Riposo, che, seppur destinate ad anziani autosufficienti o parzialmente tali, in realtà sono occupate per la massima parte da anziani non autosufficienti e persone con demenza. «Sono circa 2250 posti – continua il Grusol – Ciò significa che l’accoglienza nelle Residenze Protette non è uguale per tutti, perché è diversa la valenza dei posti disponibili. Ciò genera, inevitabilmente, situazioni di disuguaglianza tra utenti che hanno il medesimo bisogno. Per i posti convenzionati, parte del costo è assunto dall’Asur attraverso la cosiddetta quota sanitaria. Di conseguenza, la quota a carico dell’utente o del Comune è più bassa».

La seconda interrogazione chiede di conoscere quante siano le persone (insieme alle strutture che li accolgono) potenziali beneficiarie del fondo di solidarietà. «Il Fondo, con un finanziamento di due milioni, con decorrenza annualità 2018 è stato previsto fin dal 2013  per sostenere i nuovi o maggiori oneri degli utenti ricoverati presso servizi sociosanitari dopo le delibere del 2013 (1011 e 1195) e 2014 (1331) riguardanti tariffe e ripartizione degli oneri tra settore sanitario e sociale. Un dato che non è mai emerso e che diventa essenziale per avere un adeguato quadro di riferimento».

 

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