Jesi-Fabriano

Limitare il consumo di suolo per uno stile “green” in edilizia: ecco l’esperienza di un’azienda di Jesi

Il settore edile con le sue novità in termini tecnologici diventa sempre più "verde". Non una moda ma una necessità per tutelare il pianeta e salvaguardare il territotio locale valorizzando l'esistente

Foto aerea del cantiere jesino

JESI – Meno uso di suolo nuovo valorizzando e potenziando invece l’esistente. L’edilizia con le sue novità in termini tecnologici diventa sempre più “verde” e si sposa alle tendenze “green”. Non una moda ma una necessità per salvaguardare il pianeta, l’ambiente e il territorio locale. Anche secondo le direttive Ue. Lo scorso anno in Norvegia è stato realizzato l’edificio più alto al mondo con struttura completamente in legno: 85 metri di altezza: Mjøsa Tower (progetto Voll Arkitekter http://vollark.no/).

A Jesi, in questi giorni, si sta realizzando un intervento edilizio che rispetta in pieno le indicazioni della Comunità europea: la sopraelevazione con il legno di un edificio esistente, una tecnica che consente di limitare il consumo di suolo agricolo. Al lavoro la Timber Solution.

L’intervento è stato progettato da uno staff multidisciplinare: il geometra Diego Sbaffi, l’architetta Susanna Batazzi, gli ingegneri Stefano Finocchi e Fabio Grassucci. Un lavoro che permette di realizzare un edificio ad impatto zero in termini di suolo. «La tecnologia del legno ha fatto passi da gigante – spiega l’ingegnere Fabio Grassucci ed esperto del settore – l’intervento di Jesi potrebbe rappresentare un progetto pilota da replicare nella prima fascia urbana della città, appena fuori il centro storico, laddove si trova l’edificato degli anni ’50 e ’60, adatto per tipologia costruttiva e localizzazione alla sopraelevazione, al fine di limitare l’impatto energetico globale sul pianeta».

Molteplici i vantaggi. «Oltre al risparmio di suolo – dice Grassucci – l’intervento di sopraelevazione prevede l’analisi dell’intero edificio a favore di un adeguamento sismico del costruito attuale, in linea con il piano di protezione civile comunale, la riqualificazione culturale e architettonica del vecchio costruito che restituisce vigore e bellezza all’intera città. E poi la possibilità di realizzazione di autorimesse ai piani terra con un piano superiore destinato alla residenza».

Grassucci poi conclude: «Insomma tante idee che potrebbero essere addirittura disciplinate nel Piano Regolatore Generale, eliminando dalla strada un numero notevole di automobili, rendendo più accogliente e fruibile la città. Peraltro, con le detrazioni fiscali del 110%, che si prestano perfettamente ad interventi simili attraverso l’utilizzo del Sismabonus, si dovrà solo valutare la fattibilità tecnica dell’intervento».

Da circa dieci anni l’Europa richiama alla tutela del suolo, del patrimonio ambientale, del paesaggio, al riconoscimento del valore del capitale naturale e ci chiede di azzerare il consumo di suolo netto entro il 2050, di allinearlo alla crescita demografica e di non aumentare il degrado del territorio entro il 2030.

Nel 2011, con la Tabella di Marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse, la Commissione Europea ha proposto un incremento dell’occupazione netta di terreno pari a zero e nel 2012 ha pubblicato le linee guida per limitare, mitigare e compensare l’impermeabilizzazione del suolo.





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