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Le sfide dell’integrazione

La presenza di persone migranti è il primo motivo di insoddisfazione del quartiere in cui si vive. Lo dice una ricerca condotta fra Jesi e i Comuni della Vallesina

JESI –  La presenza di migranti è il primo motivo di insoddisfazione del quartiere in cui si vive. È quanto emerge da una ricerca condotta nel maggio 2015 presso la popolazione residente nei Comuni dell’Ambito Sociale 9, nella quale è stato intervistato un campione di 670 individui, di cui 467 residenti a Jesi e i restanti 203 negli altri Comuni. A riportare questi dati è lo studio Jesi in Progress che l’amministrazione Bacci ha commissionato a Nomisma. Inoltre, anche in prospettiva futura, tra gli ambiti che hanno prioritariamente bisogno di intervento per lo sviluppo di Jesi, il tema dell’integrazione della popolazione straniera occupa l’ultima posizione della graduatoria.

«Negli ultimi 14 anni – si legge in Jesi in Progress – la popolazione jesina ha sperimentato una modesta crescita demografica, passando da 39.232 a 40.399 abitanti, con un aumento pertanto di 1.167 individui, pari al 3% della popolazione residente. A ben vedere, tuttavia, tale crescita è stata alimentata esclusivamente dalla componente straniera, che nel medesimo periodo è più che triplicata: gli stranieri, infatti, sono aumentati di 3.310 unità, passando da 1.354 a 4.664 individui, mentre la popolazione di cittadinanza italiana ha subito un decremento di 2.143 unità. Presumibilmente, si è verificato un deflusso di abitanti di cittadinanza italiana da Jesi verso i Comuni di prima cerchia (Castelbellino, Monte Roberto, Maiolati Spontini, Monsano, Santa Maria Nuova), dal momento che questi Comuni hanno sperimentato un aumento di 2.074 abitanti di cittadinanza italiana, parallelamente ad un incremento di 1.382 individui di cittadinanza straniera. Nel complesso, dunque, la popolazione dei Comuni di prima cerchia è aumentata del 16,9%, passando da 20.441 a 23.897 abitanti, un incremento decisamente più intenso di quello sperimentato sia da Jesi che dai restanti Comuni dell’Ambito Sociale.

Jesi in Progress cerca di indagare anche le motivazioni, «tra le quali vi è certamente l’evoluzione dei valori immobiliari: nella fase espansiva del mercato immobiliare, infatti, i prezzi delle abitazioni di Jesi hanno subito una crescita molto sostenuta, superiore a quella dei maggiori Comuni dell’Ambito Sociale e ad Ancona stessa. La scarsa offerta di nuove abitazioni in città (in particolare nel centro Storico, in cui vi sono appartamenti spesso di scarsa qualità seppure a prezzi elevati) spinge la domanda ad orientarsi verso le frazioni del comune di Jesi e, ancor di più, verso i comuni limitrofi».

Le problematiche riguardanti i migranti emergono anche nell’indagine realizzata in collaborazione con l’ASP (Azienda Pubblica Servizi alla Persona) di Jesi, «nella quale sono stati intervistati gli utenti del Servizio tramite la somministrazione di un questionario cartaceo. Nello specifico, gli intervistati di cittadinanza straniera hanno denunciato la carenza di servizi per l’integrazione della popolazione straniera come principale motivo alla base della difficile convivenza tra italiani e immigrati. A tale riguardo, più di 1 straniero su 4 dichiara di essere sovente vittima di episodi di
discriminazione, come ad esempio essere insultato, oppure ignorato, o discriminato sul lavoro, oppure vedersi rifiutare qualcosa (come ad esempio l’affitto di una casa, o l’ingresso in un locale, ecc.), o semplicemente sentire discorsi contro gli stranieri. Per tali motivi, gli intervistati auspicano una maggiore offerta di attività per favorire i rapporti tra immigrati e italiani, come ad esempio manifestazioni culturali, conferenze e dibattiti sul tema dell’integrazione, la promozione di prodotti tipici dei Paesi di provenienza degli immigrati, l’incentivazione del turismo in tali Paesi, la creazione di Associazioni aventi la finalità di far conoscere la cultura di questi Paesi».

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