Jesi-Fabriano

Le prime foto del nuovo museo archeologico di Jesi e del territorio

Sistemate le statue di epoca romana tocca ai reperti nelle teche. Inaugurazione venerdì prossimo, 15 dicembre, alle 17. Partiti gli inviti a Soprintendenza, università e accademie delle Belle Arti marchigiane, imprenditori, Sindaci della Vallesina e quanti, con l'Art Bonus, hanno contribuito al restauro di opere cittadine

JESI – Sta prendendo la sua definitiva fisionomia il nuovo museo archeologico di Jesi e del territorio in corso di allestimento alle scuderie di Palazzo Pianetti.

Si lavora per preparare le sale all’inaugurazione prevista per venerdì prossimo, 15 dicembre, alle ore 17.

Dopo le statue di epoca romana, collocate sugli appositi piedistalli, lavoro eseguito da Massimo Ippoliti, sono in via di sistemazione gli altri reperti nelle varie teche sotto l’attenta supervisione di Romina Quarchioni, istruttore direttivo e storica dell’arte della Pinacoteca civica che al piano terra accoglie questo scrigno culturale che andrà a formare il nuovo polo museale con le gallerie di arte antica e moderna.

Ma, il tutto, potrà essere ammirato proprio venerdì giorno della “prima”, alla quale sono state invitate autorità regionali, i Sindaci della Vallesina, la Soprintendenza delle Marche, il Segretariato regionale dei Beni Culturali, i rettori delle Universita di Ancona, Macerata, Camerino, le Accademie delle Belle Arti di Macerata e Urbino, un gruppo di imprenditori e i mecenati della cultura che attraverso lo strumento fiscale dell’Art Bonus hanno contribuito al restauro di alcune opere della città.

Tanto per citare le più significative, la “Deposizione” di Lorenzo Lotto e il “Noli me tangere” di Arcangelo Aquilini in corso di restauro. E anche il primo di questi mecenati, premiato dal ministro Dario Franceschini (2015), vale a dire Andrea Gambadori al quale si deve l’intervento sullo scudo cantonale, con il leone rampante coronato, di Palazzo della Signoria.

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