Jesi-Fabriano

Erbacce, ruote sgonfie e pezzi mancanti. Il degrado soffoca le biciclette in condivisione

Il servizio "Jesi in bici" interrotto da più di un anno ma le quattro postazioni continuano a rimanere nell'incuria totale senza una spiegazione

La postazione delle biciclette ai giardini pubblici di viale Cavallotti

JESI – Che fine ha fatto il servizio bike sharing “Jesi in bici”? Facile, è più di un anno che non funziona più.

Così ci hanno detto in Comune.

La postazione alla stazione ferroviaria

Inaugurato il 22 luglio del 2011 con una cerimonia “sul pedale”, musica jazz e interventi di amministratori, adesso è abbandonato a se stesso.

Le quattro postazioni dove si poteva usufruire del mezzo pubblico a due ruote, elettrico, previo utilizzo di tessere elettroniche, sono ancora lì ma inservibili. Alcune bici ci sono ancora, la maggioranza, abbandonate a se stesse e all’incuria del tempo.

Il fatto è che c’è chi continua a chiedere – soprattutto turisti di passaggio – come fare per poterle utilizzare ma, va da sé, che risulta impossibile spiegare. Le postazioni stanno lì ma senza che qualcuno si sia preoccupato di apporre almeno un cartello con su scritto “Fuori servizio“.

Uno spettacolo desolante, anche perché posizionate in posti strategici della città: in piazza Pergolesi, alla stazione ferroviaria, all’oasi di Ripa Bianca e ai giardini pubblici di viale Cavallotti. Il peggio nel… meglio.

Un esperimento andato a vuoto, visto che era rivolto in particolare “ai lavoratori per spostarsi più rapidamente nel centro urbano senza stress da parcheggio. Agli studenti e a quanti vogliono muoversi, visitare, sostare in città in piena libertà e nel rispetto dell’ambiente”.

La postazione di piazza Pergolesi

Quello che più “fa male” è vedere l’abbandono nel quale sono state lasciate le postazioni. In centro, piazza Pergolesi, su 10 biciclette ne sono presenti 3, alla stazione ferroviaria su 15 ne mancano 4, ai giardini su 6 ne mancano 2. All’Oasi di Ripa Bianca, chiusa per tutto luglio e agosto dovrebbero essere all’interno perché fuori non ci sono postazioni.

E il tutto in uno stato di totale incuria. Ruote, ovviamente, tutte sgonfie, e in alcuni casi avviluppate dalla vegetazione, catene e parte dei manubri arrugginiti, qualche pezzo è saltato – come i fanalini –  e qualche cestino porta-oggetti non c’è più, forse “volato” in altri lidi.

Ruote sgonfie tra un ciuffo d’erba

A quando, se ci sarà, il ripristino del servizio? Non si sa. Ma il problema vero è aver lasciato in questa situazione un bene al quale avevano apposto la “firma” Comune, Regione e Ministero dell’Ambiente.