Jesi-Fabriano

Lauree ai tempi del Covid, la proposta: «Utilizzare il Comune o la Pinacoteca di Jesi»

A lanciare l’idea, i consiglieri Tommaso Cioncolini, Nicola Filonzi e il presidente del consiglio comunale Daniele Massaccesi. Mozione da mettere al voto

Turisti in Pinacoteca a Jesi

JESI – Laurearsi in Comune o a palazzo Pianetti, nell’attesa di tornare alla normalità lasciandosi alle spalle il Covid. Presto, potrebbe essere possibile. A lanciare la proposta, predisponendo una mozione da mettere al voto in aula consiliare a fine aprile, i consiglieri Tommaso Cioncolini, Nicola Filonzi e il presidente del consiglio, Daniele Massaccesi.

Nell’atto, si invita l’amministrazione di Jesi a «verificare, anche in relazione alle attività dell’ente comunale e al rispetto delle misure anti-Covid, la possibilità di concedere a titolo gratuito l’uso della sala consiliare, sala giunta, Palazzo Pianetti, oppure altro locale fornito di apposita strumentazione, a giovane laureande e giovani laureandi che ne facciano richiesta, soltanto per le sole fasi di discussione della tesi di laurea, al fine di consentire lo svolgimento del collegamento da un luogo istituzionale sufficientemente ampio e adeguatamente attrezzato per la solennità della circostanza».

Il Comune di Jesi è infatti dotato, da qualche tempo, di una strumentazione adeguata per svolgere al meglio attività in videoconferenza, a partire dalla sala del consiglio comunale e la sala giunta, che possono contare su sofisticate apparecchiature. «In un contesto di carattere universitario e scientifico – spiegano i promotori della mozione -, può essere un’ulteriore opportunità per far conoscere lo splendore della città di Jesi al mondo e pertanto innescare ricadute positive in ambito turistico e di promozione del territorio».

I tre esponenti politici di maggioranza sono partiti dall’assunto che «molte ragazze e molti ragazzi si trovano in oggettive difficoltà poiché devono condividere gli spazi domestici con gli altri componenti della famiglia, magari anch’essi impegnati in attività scolastiche oppure professionali», evidenziando che altri Comuni si sono già mossi in tal senso.

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