Jesi-Fabriano

Lascito Morosetti e fontana dei Leoni, Jesi in Comune: «Valutiamo il referendum abrogativo»

Il movimento d'opposizione ha fatto il punto in diretta streaming sulle azioni da intraprendere per tentare di bloccare lo spostamento del monumento da piazza Federico II a piazza della Repubblica

La conferenza in diretta streaming di Jesi in Comune

JESI – Bloccare lo spostamento della fontana dei Leoni. È quanto tenterà di fare Jesi in Comune avvalendosi degli strumenti democratici previsti dalle norme. Sì al referendum abrogativo, insomma, sebbene vi siano alcune perplessità dal punto di vista tecnico. Di sicuro, la battaglia politica andrà avanti, cercando di individuare i mezzi più efficaci per evitare di modificare due piazze dando seguito alle ultime volontà di Cassio Morosetti, che ha donato 2 milioni di euro.

Il movimento di minoranza, che ha tentato assieme al Pd di far approvare il referendum in consiglio comunale (istanza bocciata), ha fatto il punto delle azioni da intraprendere per bloccare lo spostamento del monumento di piazza Federico II in piazza della Repubblica, così da rigettare di fatto il lascito testamentario del compianto fumettista jesino (soldi che finiranno in beneficenza a tre associazioni, fra le quali la Lega del Filo d’Oro).

Dopo l’introduzione di Filippo Cingolani, il capogruppo Francesco Coltorti ha ricostruito la vicenda, spiegando cosa è successo in consiglio comunale e indicando le motivazioni dell’una e dell’altra parte. La parola è quindi passata alla collega consigliera Agnese Santarelli: «Non è possibile che un ricco benefattore decida il futuro delle due piazze principali della città», ha ribadito l’esponente d’opposizione. «In questi giorni, anche sollecitati dalle tante persone che si stanno facendo sentire sui social, stiamo ragionando sulle possibili soluzioni – anticipa Santarelli -. Valutiamo la possibilità di ricorrere al referendum abrogativo, per il quale servono almeno 2mila firme da parte dei cittadini. Se il comitato dei garanti si esprimesse negativamente, tuttavia, non si potrebbe svolgere. Senza il giudizio positivo di ammissibilità da parte di questo organismo, insomma, non possiamo avviare la raccolta firme. Noi abbiamo preso in considerazione tale possibilità, ad ogni modo, e nel caso vi fosse condivisione, dovremo discutere assieme a tutti coloro che si sono espressi contro lo spostamento».

Samuele Animali si è soffermato anche sull’ipotesi di sondaggio, manifestando qualche dubbio sulla realizzabilità dello stesso («Non è da scartare», ha chiarito). Relativamente al rederendum, invece, ha ribadito che non si potrà svolgere prima della metà di marzo: «Non c’è nessun interesse pubblico dietro alla scadenza del 22 luglio, ma solo quella di un singolo cittadino. Questo dovrebbe farci riflettere». Il consigliere comunale ha voluto anche approfondire la questione legata al testamento: «La condizione posta, vale a dire il “per sempre” del monumento in piazza della Repubblica indicato da Morosetti, potrebbe annullare il lascito stesso. Abbiamo chiesto di avvalersi di un legale per chiarire questo aspetto, ma non è stato fatto».

«La questione è politica – rimarca Agnese Santarelli -, la decisione presa dal consiglio comunale è legittima e l’unico strumento per ribaltare quanto approvato è il referendum. Crediamo che una scelta del genere debba essere condivisa con l’intera città». Dovrà essere costituito un comitato promotore e Jesi in Comune invita i cittadini a farsi avanti per dar maggior forza all’istanza.

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