Jesi-Fabriano

I ladri non vanno in vacanza, ma qualcuno in carcere: analisi del fenomeno dei furti in abitazione con i carabinieri di Jesi

Dimezzato il numero dei furti in casa rispetto alla scorsa estate: circa la metà è stata scoperta e i responsabili denunciati e arrestati

JESI I ladri non vanno in vacanza, anzi. Aspettano proprio l’inizio dell’estate e le agognate ferie per prendere di mira le abitazioni incustodite e compiere razzie. Secondo un’analisi condotta dai carabinieri della Compagnia di Jesi sul fenomeno dei furti in abitazione (art. 624 bis del Codice penale) questi reati predatori vengono commessi per lo più nei mesi di giugno e luglio, con un’attenzione particolare ai comuni di Jesi, Chiaravalle e Maiolati Spontini. Ne abbiamo parlato con il Comandante della Compagnia Carabinieri di Jesi Maggiore Simone Vergari.

Innanzitutto, parlando del fenomeno furti in casa, di che entità stiamo parlando?
«Parliamo di un fenomeno che crea particolare allarme sociale, poiché i ladri non solo portano via beni e preziosi, ma vanno a violare l’intimità domestica e la privacy delle vittime rovistando nei loro spazi. Un fenomeno per il quale il Comando Provinciale di Ancona ha disposto particolari servizi preventivi chiedendo a tutte le Compagnie territoriali l’impiego del massimo della forza. Da noi, per fortuna, è un fenomeno con una incidenza bassissima».

In che termini, se volessimo tradurre questa analisi in numeri?
«Sono dimezzati rispetto allo scorso anno. Erano 60 i furti commessi sul territorio della Vallesina dal 1 giugno al 25 agosto 2021, contro i 35 dello stesso periodo ma di quest’anno».

Le zone maggiormente colpite sono Jesi, Chiaravalle e Maiolati Spontini: c’è una ragione specifica?
«Oltre a essere territori con più alta densità abitativa, sono anche quelli più vicini alle strade a scorrimento veloce, come superstrada e autostrada. Le vie di fuga preferenziali. Dettagliando ancora di più il dato, possiamo dire che sui 19 Comuni della giurisdizione di questa Compagnia, il 60% dei furti in abitazione avvengono a Jesi; il 5% a Chiaravalle e il 3% a Moie di Maiolati Spontini. Il restante 32% viene spalmato sugli altri territori».

Il Comandante della Compagnia Carabinieri di Jesi Magg.Simone Vergari


Parlava prima di controlli rafforzati…
«Esatto. Per giungere a un dimezzamento del fenomeno, vi è stato da parte dei militari di questa Compagnia un grande impegno in termini di controlli e di presenza su strada. Sono state impiegate 1.060 pattuglie su tutto il territorio per un totale di 2.120 carabinieri che hanno eseguito controlli nelle 4 fasce orarie».

Soddisfatti del risultato?
«Siamo soddisfatti non solo perché il fenomeno è in sensibile diminuzione, ma soprattutto perché quasi la metà dei furti consumati sono stati scoperti. Di questi 35 episodi registrati siamo riusciti a denunciare all’autorità giudiziaria 14 persone e arrestarne 2».

C’entra anche la fortuna?
«Concorrono tanti fattori. Non ultima, ovviamente, la capacità dei miei uomini. Contano anche la tempestività della segnalazione da parte della vittima di furto, la possibilità di avere a disposizione filmati di telecamere, o informazioni utili su veicoli e targhe… e la fortuna, certo anche quella».

Dunque, una raccomandazione alle persone che ancora vogliono godersi l’estate e uscire, magari per l’ultima vacanza della stagione?
«E’ necessario adottare tutti gli strumenti di protezione del proprio domicilio: dal chiudere bene gli infissi (non accostarli anche se si è al secondo o terzo piano), installare degli allarmi e delle telecamere di videosorveglianza, assicurarsi di aver chiuso a doppia mandata il portone e ovviamente non rendere pubblico sui social che si sta in villeggiatura. Raccomando anche la prudenza, specie agli anziani e a chi vive solo: spesso i ladri d’appartamento si fingono addetti di ditte, banche o venditori. Agiscono in due, uno distrae la vittima e l’altro ripulisce la casa di denaro e preziosi. Diffidate e se avete dei dubbi, non fate entrare nessuno e chiamate il 112 quando queste persone sono ancora dall’altra parte dell’uscio».

Che altro c’è da fare per contrastare il fenomeno, sebbene in diminuzione?
«In diminuzione ma non ancora debellato. Pertanto, se molto si è fatto e ringrazio di questo grande impegno i miei uomini, dai reparti alle Stazioni, molto ancora c’è da fare in termini di prevenzione. All’imbrunire, le pattuglie attiveranno i dispositivi luminosi per garantire un’alta visibilità anche nelle zone di campagna e più buie, così che possano essere facilmente localizzate visivamente dai cittadini che ne abbiano bisogno e viste dai malintenzionati, magari possano essere un deterrente alla commissione di reati. Noi ci siamo sempre».

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