Jesi-Fabriano

L’abbraccio della nitticora colora San Giuseppe

Inaugurato il secondo murale nel quartiere jesino, nell’ambito del progetto Chromaesis frutto di un accurato lavoro di indagine con i residenti

Un folto pubblico presente all'inaugurazione
Un folto pubblico presente all'inaugurazione

JESI – Inaugurazione ufficiale oggi pomeriggio (19 novembre) nel quartiere di San Giuseppe per il secondo murale del progetto Chromaesis: “Specie migranti #4“, realizzato da Lisa Gelli e Nicola Alessandrini.

«La partecipazione dei residenti è stata fondamentale per questo lavoro che è stato il più complesso di quelli che abbiamo realizzato – hanno detto i due giovani di Macerata – È stata una riflessione a guidare il progetto: la migrazione come fatto naturale, gli animali si spostano perché il clima non è accogliente, anche le persone si spostano per vari motivi. Un tema di grande attualità soprattutto in un quartiere come San Giuseppe».

Il murale inaugurato in via San Giuseppe a Jesi
Il murale inaugurato in via San Giuseppe a Jesi

«Molti degli appartamenti del condominio sono in affitto a famiglie straniere o abitate da persone anziane con le quali abbiamo instaurato un dialogo. L’immagine è stata scelta con l’approvazione di tutti» spiega una residente. L’immagine, alta circa 12 metri, riprodotta nei civici 4 e 6 di via San Giuseppe è quella di una nitticora, specie d’airone a rischio e presente nelle Marche nella sola Riserva di Ripa Bianca, che abbraccia una figura antropomorfa cioè con tratti animali e umani. Ad osservare questo abbraccio c’è un martin pescatore.

Hanno appoggiato il messaggio che ha guidato l’opera la ditta Caparol, Pittura Edile Goffi e Nacanco che hanno fornito materiali e attrezzature, e anche il Bar Gentile, cuore pulsante del quartiere dove l’ospitalità e l’accoglienza trovano casa ogni giorno grazie alla titolare Marina Canonico.

Tra i presenti all’inaugurazione anche il sindaco Bacci e l’assessore Butini

Soddisfazione per quest’opera che viene da un lavoro di indagine nel quartiere, frutto del lavoro di più persone, anche da parte del sindaco Massimo Bacci e dell’assessore alla cultura Luca Butini: «Volevamo un’iniziativa condivisa con i residenti, che non fosse solo rigenerazione estetica ma che portasse un messaggio, un piano di identità culturale». Sulla posizione dell’opera Butini ha aggiunto: «Non è un cartellone pubblicitario che si vede passando in macchina anzi, vuole essere lo stimolo per scendere e passeggiare a San Giuseppe».

Durante i lavori per questo murale alcuni residenti dei palazzi davanti a questi, hanno chiesto che fosse decorato anche il loro. Il progetto Chromaesis ha fatto tappa anche a Firenze. Nei giorni scorsi Simona Cardinali della Pinacoteca civica ne ha parlato nell’ambito di un convegno, organizzato dall’Università fiorentina, cui hanno partecipato direttori dei musei da tutto il mondo che si sono confrontati su questi spazi che si aprono alla città in una società multiculturale. Chormaesis quest’anno ha trovato un contenitore d’eccezione: l’inaugurazione infatti è avvenuta all’interno della rassegna “Basement, art and street culture” che stasera dà appuntamento alla Galleria Cotton Club sul Corso Matteotti, a partire dalle 16 con la presentazione ufficiale della birra artigianale “Wallop” prodotta a Monsano, con degustazione e assaggi di prodotti enogastronomici locali. La manifestazione dedicata all’arte di strada si chiude stasera, sempre sul Corso Matteotti alle 23.30.

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