Jesi-Fabriano

La famiglia Pieralisi ha assunto il controllo di Fastnet

Andrea Pieralisi: «Decisione nata dalla convinzione che l’azienda, primo internet service provider delle Marche, costituisca un asset strategico per il territorio e possa portare grande valore alle imprese»

La Famiglia Pieralisi di Jesi, punto di riferimento dell’imprenditoria marchigiana (Gruppo Pieralisi Maip, Tenute Pieralisi-Vini Monte Schiavo), ha assunto il controllo di Fastnet spa, primo internet service provider delle Marche. L’obiettivo dell’operazione – si legge in una nota stampa – è quello di «dare dare maggiore impulso all’attività commerciale dell’azienda, e rispondere alle crescenti esigenze delle piccole e medie imprese delle Marche, garantendone la competitività sul piano nazionale e internazionale».

La Fastnet spa, con sede ad Ancona, opera dal 1995 per fornire soluzioni di connettività, private cloud e servizi gestiti alle aziende del territorio. Ad oggi rappresenta una delle realtà di maggior rilievo a livello regionale e nazionale, grazie alla sua presenza diretta presso i due principali punti di interscambio dati d’Italia (MIX e NaMeX) raggiunti con un anello in fibra a 100Gbps.

«La decisione di rilevare il controllo di Fastnet – spiega Andrea Pieralisi, presidente di Fastnet e promotore dell’operazione – nasce dalla convinzione che l’azienda costituisca un asset strategico per il territorio e possa portare grande valore alle imprese della nostra regione. Il Datacenter proprietario certificato ISO 27001 e qualificato Agid, la piattaforma di private cloud e la competenza tecnica trentennale, rappresentano qualcosa di unico nelle Marche, un’eccellenza che deve essere valorizzata al meglio».

«Affianchiamo a le PMI italiane in una transizione tecnologica studiata e personalizzata sulle esigenze specifiche di ogni attività», fa sapere Filippo Loretoni, amministratore delegato di Fastnet, aggiungendo che il tema della trasformazione digitale delle aziende resta uno dei punti chiave dello sviluppo economico regionale. Un tema che si lega fortemente a quello della modernizzazione delle infrastrutture di connettività e della diffusione della fibra ottica nelle varie aree delle Marche.

«Il contesto in cui si opera – spiega – è quella di una regione che non è all’anno zero perché negli anni scorsi è stato fatto già molto a livello di infrastrutture di base. C’è comunque ancora moltissimo da fare, c’è un forte ritardo nella stesura della fibra ottica, che è uno strumento necessario e abilitante per tutti i servizi a valore aggiunto di cui le aziende hanno sempre più bisogno. Ci sono dei piani sviluppati da Open Fiber, che è la concessionaria che ha vinto le gare di Infratel Italia per portare la fibra nelle zone cosiddette ‘bianche’ o a ‘fallimento di mercato’ del Paese (ossia quei territori scoperti da servizi di connettività a banda ultra larga e dove nessun operatore ha manifestato interesse a investire, ndr). Questi piani però non solo nelle Marche sono stati fortemente disattesi nei tempi perché dovevano essere completati nel 2020. È fondamentale che i cantieri vengano completati il prima possibile».

«Da parte nostra, da un punto di vista di sistema trasmissivo – aggiunge Loretoni – sopperiamo dove possiamo grazie ad accordi che abbiamo fatto e agli investimenti realizzati. Però ci focalizziamo soprattutto su servizi a maggior valore aggiunto: le aziende che si rapportano con il mercato internazionale per poter essere competitive hanno bisogno ormai di soluzioni di cloud, quindi di virtualizzazione e di smaterializzazione degli investimenti tecnologici, hanno bisogno di soluzioni di sicurezza e di protezione dei dati, perché gli attacchi informatici negli ultimi anni si sono fatti sempre più frequenti e capillari anche nei confronti delle aziende di piccola e media dimensione. Da questo punto di vista, gli investimenti che abbiamo fatto negli ultimi anni (la realizzazione di un data center certificato, di una piattaforma cloud proprietaria certificata Iso 27001, e di strutture di back-up di dati e di protezione) danno un grosso vantaggio alle aziende».

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