Jesi-Fabriano

JesiServizi, in Consiglio il saluto di Pisconti: «Mense e illuminazione, ecco quanto spende meno il territorio»

In aula, non senza momenti di commozione nel ricordare le scomparse figure dei consiglieri Martino Lombardi e Pino Gullace e del suo collaboratore in JesiServizi Renzo Cameruccio, il bilancio dopo dieci anni da amministratore

Salvatore Pisconti

JESI – «Senza la sostituzione degli oltre 7mila punti luce, oggi spenderemmo 750 mila euro in più della illuminazione pubblica. Mentre il passaggio alla cucina unica del servizio di refezione scolastica ha consentito al territorio, fra minori spese per le famiglie e per il Comune, un risparmio di 700mila euro l’anno». Parola di Salvatore Pisconti, al commiato dal ruolo di amministratore della società partecipata JesiServizi dopo dieci anni alla guida. Un saluto portato in Consiglio, non senza momenti di commozione da parte dello stesso Pisconti nel ricordare le scomparse figure dei consiglieri Martino Lombardi, Pino Gullace e del suo collaboratore in JesiServizi Renzo Cameruccio.

In aula, Pisconti ha tracciato il bilancio dei suoi dieci anni al vertice della società cui era stato chiamato da Massimo Bacci. «Veniamo da cammini politici diversi – ha detto rivolgendosi a Pisconti l’attuale sindaco Lorenzo Fiordelmondo – ma la stima non è mai mancata. Ho sempre avuta chiara l’impressione di avere davanti una persona al servizio della comunità».

Pisconti lascia una società nel cui capitale, rispetto alla sola Jesi del 2012, sono entrati Monsano, l’Unione dei Comuni di San Marcello, Belvedere e Morro d’Alba, Chiaravalle, Fabriano. In dieci anni saliti da 112mila a 434mila euro il capitale sociale, da 290mila euro a circa un milione il patrimonio netto, da 10 a 14 milioni il fatturato. E ai compiti che riguardavano sostanzialmente igiene urbana, mense e farmacie comunali, si sono aggiunti trasporto scolastico e disabili, gestione della sosta a pagamento, illuminazione pubblica, gestione dello stadio Carotti. «I dipendenti – ricorda Pisconti – sono passati da 84 a 116, tenendo presente che delle 30 cuoche originarie del servizio mensa ne sono rimaste oggi 3. Tutti gli operatori dell’igiene urbana che operavano sotto cooperative sociali, con retribuzioni differenti, sono ora in JesiServizi, senza più lavoratori di serie A e serie B».

Il taglio del nastro per la nuova cucina unica del servizio delle mense scolastiche all’ex centro direzionale Zipa a Jesi

«Investiti in questi anni 9 milioni di euro, fra immobili, adeguamento delle attrezzature, scuolabus, la ristrutturazione della farmacia comunale di San Francesco, l’acquisto della nuova cucina unica. Per l’igiene urbana, acquistate attrezzature per 1,2 milioni, risistemato e riorganizzato un Centro ambiente dove prima convivevano pericolosamente attività degli operatori e visita dei cittadini. Orgoglioso della pulizia periodica, con ordinanze temporanee di divieto di sosta, delle strade: è stata una battaglia ma ora consente, senza veicoli parcheggiati, veramente di ripulire le caditoie».

Sulle mense, Pisconti ricorda: «Erogati dall’esternalizzazione 2 milioni e mezzo di pasti, 270mila l’anno, con 600mila diete speciali per motivi religiosi o di salute. La nuova cucina unica è un asset che oggi produce mille e 600 pasti al giorno ma potrebbe raddoppiarli. Le famiglie spendono 200mila euro in meno l’anno rispetto al 2012, il Comune 500mila. E senza scadimento del servizio, come certificano i riconoscimenti alla qualità del menù e un ricorso per 96% al bio e al solo pesce fresco dell’Adriatico». Per il trasporto scolastico, «ogni giorno ne fruiscono mille e cento bambini, percorriamo mezzo milione di chilometri l’anno». Sulla sosta «ora controlli veri, tanto è vero che l’incremento delle sanzioni si è stabilizzato su un tasso fisiologico: il cittadino sa che c’è chi controlla».

E infine l’illuminazione pubblica, col recente salasso. «Il costo del chilowattora è aumentato del 227%. A inizio del 2020 spendevamo 570 mila euro l’anno, con quei costi e gli attuali punti luce ora spenderemmo 260mila euro. Invece ci troviamo a dover pagare 390mila euro in più di ciò che avevamo previsto nel piano economico e finanziario. Ma senza la sostituzione delle lampade oggi spenderemmo oltre un milione e 300mila euro».

Consigli per il futuro? «Una nuova sede per gli uffici: la casa ideale per JesiServizi è il Campo Boario. Una sede differente per la farmacia comunale 2 (quella alla Smia, via Ancona, nda) posta in posizione non ideale. Intervenire per migliorare impianti energivori come il palaTriccoli, il Carotti, le palestra Carbonari e Carducci. Il fotovoltaico sulla copertura dei nostri immobili».

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