Jesi-Fabriano

Jesina e Cartellino Giallo, Marco Polita: «Riconosciuto che non ci fu evasione»

L'ex presidente del sodalizio leoncello dopo la sentenza della Commissione Tributaria sui ricorsi presentati da lui e dall'attuale proprietà: «Somme destinate all'attività della società e a dotarla di liquidità»

Marco Polita

JESI – «Non ci fu evasione fiscale: è stato riconosciuto che i miei molteplici versamenti alla società servivano a dotarla di liquidità per la sua gestione ordinaria e che le somme movimentate erano destinate ai costi dell’attività della Jesina Calcio». Così Marco Polita, ex presidente del sodalizio leoncello fra il 2007 e il 2018, dopo la sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Ancona in merito ai ricorsi che lo stesso- ma anche l’attuale gestione societaria della Jesina- avevano presentato contro gli accertamenti della Agenzia delle Entrate scaturiti dall’indagine “Cartellino Giallo” di cui la Guardia di Finanza aveva dato notizia nel luglio 2019.

La Finanza aveva parlato di «complesso sistema di frode attraverso la fittizia corresponsione di compensi sportivi e la contestuale annotazione in contabilità di elementi passivi indeducibili per oltre 2 milioni di euro». Il tutto relativo alle gestioni fra il 2014 e il 2017. Nei ricorsi presentati, da un lato la Jesina Calcio aveva invece richiamato la detraibilità fiscale dei rimborsi spese chilometrici corrisposti ai calciatori provenienti da fuori città. Polita dal canto suo aveva asserito: «I bilanci della società sportiva riportavano voci per stipendi e rimborsi spese addirittura inferiori a dimostrazione che non sono stati indicati negli stessi bilanci costi in eccesso».

Marco Polita

Ricostruzione riconosciuta dalla commissione tributaria, dice Polita, che chiude dunque la vicenda relativa al contenzioso fiscale senza alcunché a pretendere nei suoi confronti dalla Agenzia delle Entrate. Spiega l’ex presidente leoncello: «La Commissione Tributaria Provinciale di Ancona ha ritenuto che il sottoscritto abbia ricostruito con puntualità i vari movimenti relativi ai Cud verificati, da cui si ricava che in realtà gran parte delle somme accertate sono state destinate proprio ai dipendenti, peraltro è notorio che i tesserati di società calcistiche percepiscono premi e rimborsi anche rilevanti. “Anche in tal caso quindi – si riconosce- l’assunto dell’Ufficio risulta sfornito di adeguata dimostrazione”». Un esito che pure nell’ottica del futuro sviluppi della vicenda giudiziaria penale sembra offrire un giudizio importante.

Parzialmente accolto il ricorso della Jesina Calcio, nelle vesti dell’attuale proprietà, per quanto riguarda il 70% delle somme contestate e che, dunque, vengono effettivamente riconosciute come detraibili. «La Commissione- si legge nel dispositivo- in parziale accoglimento del ricorso riconosce i costi sostenuti per atleti, tecnici e dirigenti nella misura del 70% di quelli disconosciuti e recuperati a reddito con l’avviso impugnato». Per il restante 30% potrebbero anche esserci o un nuovo ricorso della società leoncella o un accordo con l’Agenzia ma in ogni caso si ridimensiona notevolmente la portata economica e non della vicenda.

Commenta Polita: «Dopo la pubblicazione della sentenza della Commissione Tributaria che ha fatto chiarezza sulla ex gestione della Jesina Calcio, desidero ringraziare tutti gli ex soci- amministratori e collaboratori che non hanno mai dubitato della correttezza della gestione e dei bilanci. L’unico dispiacere è che non sia più con noi il compianto Gilberto Focanti. Ringrazio la grande maggioranza degli sportivi, i quali hanno sempre creduto nella trasparenza della gestione, nonostante il comunicato del luglio 2019. Ringrazio Ubi Banca come sponsor e per aver permesso di ricostruire a livello bancario tutti i movimenti a dimostrazione che gli ex soci hanno conferito solo elargizioni e espresso grandi sacrifici».

Prosegue Polita: «Grazie a tutti gli sponsor che a questo punto, così come gli imprenditori, pur in periodo duro come quello che stiamo vivendo, ci auguriamo tornino a sostenere economicamente lo sport giovanile e dilettantistico. La nostra è stata una gestione economica modesta – fatta eccezione per due stagioni in cui si è speso, presi dall’entusiasmo e per i risultati ottenuti in tanti eventi sportivi, più del solito- ma sempre prestando attenzione alla valorizzazione del territorio e del settore giovanile che abbiamo lasciato come grande patrimonio che auspichiamo l’attuale gestione possa conservare. L’unico rammarico e errore commesso è l’aver delegato per due mesi all’esterno la gestione sportiva della società. Errore al quale abbiamo rimediato con il sacrificio di tutte le componenti e alla gestione tecnica di mister Di Donato che, con i playout, e i vari requisiti societari ci hanno permesso comunque di conservare la Serie D che tante soddisfazioni ci ha riservato. Un saluto e un grazie anche agli organi di informazione che, confidiamo, possano evidenziare con lo stesso risalto dato nel luglio 2019 alla vicenda fiscale, la positiva conclusione della “quaestio”».

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