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Jesina- Andrea Pieralisi, la stretta di mano: «Tornare dove è più consono alla città»

L'imprenditore: «È una donazione personale, non un intervento spot ma con una programmazione. Non entro in società e non la compro come un oggetto, l'idea dalla foto di mio padre in tribuna»

Andrea Pieralisi coi tifosi della Jesina al Federico II

JESI – Ci sarà l’imprenditore Andrea Pieralisi a sostenere la Jesina Calcio nella programmazione della prossima stagione con un contributo personale. L’ufficializzazione, dopo le anticipazioni social dei giorni precedenti, in un incontro prima con la stampa e poi con i tifosi all’Hotel Federico II. Presenti il presidente della Jesina, e conoscente di vecchia data di Pieralisi, Giancarlo Chiariotti e poi Gianfranco Amici e Marco Strappini, confermati nel ruolo rispettivamente di direttore generale e sportivo e di allenatore anche della futura Jesina.

L’intenzione, dice Pieralisi: «Riportare la Jesina ad una classifica più consona alla città». Ovvero, «riportarla in Serie D, per poi magari valutare un progetto più ampio e importante».

Andrea Pieralisi, Giancarlo Chiariotti, Marco Strappini, Gianfranco Amici

Il nome Pieralisi non ha bisogno di presentazioni sul territorio. In campo sportivo, si lega da sempre al Gruppo che porta il nome di Giannino, papà di Andrea prematuramente scomparso. Una realtà oggi nella Serie B1 di pallavolo femminile con la presidenza di Gabriele, cugino di Andrea e figlio dell’ingegnere Gennaro Pieralisi. E nei primi anni 2000, sponsorizzata da Monte Schiavo, una delle aziende dell’orbita di famiglia, a lungo ai vertici nazionali.

Spiega oggi Andrea Pieralisi: «Un’idea nata durante il lockdown. In casa, ho rivisto una foto in bianco e nero della tribuna dello stadio con mio padre Giannino, che è scomparso nel ’75 che avevo 5 anni e di cui non ho in pratica ricordi, Igino Pieralisi, Giovanni Frezzotti. Ne sono uscito pensando che avrei dovuto fare qualcosa per il sociale e ho pensato alla Jesina: ho visto campionato e playoff di quest’anno, movimento e entusiasmo creati fra i tifosi, mi sono piaciuti. Con Chiariotti ci conosciamo dalla scuola: ogni anno mi chiedeva se volevo dare una mano, ogni anno dicevo no. Stavolta l’ho cercato io. È una donazione personale, non un intervento spot ma con una programmazione. Una donazione da vivo: quelle da morto abbiamo visto che possono fare danni in città. Una cosa mia, non dell’azienda. Il sabato andremo a vedere le donne in B1 e la domenica gli uomini della Jesina». E poi, «non entro in società e non compro la Jesina: si comprano gli oggetti, non le persone che sono quelle che stanno dentro una associazione sportiva. Non c’entra la politica, non importa chi vince o non vince le elezioni».

Andrea Pieralisi e Giancarlo Chiariotti

Per Chiariotti: «Obiettivo migliorare ciò che è stato fatto nell’ultimo anno (quarto posto e stop nella finale regionale playoff, nda) e arrivare più in alto. Continuando a tenere conto di un vivaio da sviluppare. Speriamo possa essere il primo passo per l’avvicinamento anche di altri imprenditori. E anche dell’amministrazione comunale: abbiamo presentato 4 progetti per altrettanti sintetici per calcio a 11 e a 5 fra Paolinelli, Mosconi, antistadio».

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