Jesi-Fabriano

Jesi al voto, fra sociale e sanità: le civiche di Marasca confermano Quaglieri

Sarà anche vice sindaco, «mix di persone d’esperienza e volti nuovi per dare continuità al progetto». Fiordelmondo, centro sinistra, in tema sociale: «Situazione diversa da quella autocelebrata». Primi confronti a 5 in vista

Landino Ciccarelli, Matteo Marasca e Marialuisa Quaglieri

JESI – Jesi verso il voto, in 5 in corsa per diventare nuovo sindaco: Marco Cercaci (Italexit, Popolo della Famiglia), Paola Cocola (Lavoro e Libertà), Lorenzo Fiordelmondo (Pd, Jesi in Comune, Repubblicani Europei, Jesi Respira, Con Senso Civico), Antonio Grassetti (Fratelli d’Italia), Matteo Marasca (Jesiamo, Patto per Jesi, Orizzonte Jesi, Riformisti per Jesi). Domani 20 maggio primo confronto tv (20,30, Vera Tv, canale 11 per le Marche). Fiordelmondo sarà collegato da casa perché positivo al covid. Lunedì 23 maggio si replica all’Hotel Federico II con Confapi Industria Ancona.

Matteo Marasca e Marialuisa Quaglieri

Jesi al voto, Marasca e le civiche confermano Quaglieri: sarà anche vice sindaco

Marialuisa Quaglieri confermata nel ruolo di assessora a servizi sociali e sanità e inoltre vice sindaco in caso di vittoria elettorale: è quanto anticipato dal fronte delle liste civiche (Jesiamo, Patto per Jesi, Orizzonte Jesi, Riformisti per Jesi) dell’attuale maggioranza e dal candidato primo cittadino Matteo Marasca.

Per Marasca: «Per dare continuità al progetto civico occorre un mix di persone d’esperienza e volti nuovi. Da presidente dell’Asp, con Marialuisa ho lavorato molto bene. L’ho scelta per la sua professionalità, la sua umanità, la sua esperienza e la sua capacità di dialogo. Occorrerà continuare sulla strada intrapresa, davanti alle nuove difficoltà che ci troveremo ad affrontare, ad esempio a fronte dei crescenti rincari». Dice Quaglieri: «Queste deleghe me le sento cucite addosso. In questi anni ci siamo presi carico delle persone in difficoltà, fronteggiando prima il covid e ora la guerra in Ucraina. Abbiamo imparato a prepararci alle emergenze per non lasciare indietro nessuno. Ho avuto l’opportunità di collaborare con grandi associazioni, Caritas e Croce Rossa ad esempio, e adesso, con la legge del Terzo Settore, possiamo co-progettare assieme a loro, sedendoci a un tavolo per consolidare ulteriormente la rete ed essere ancora più efficaci nella risposta ai bisogni dei cittadini».

Quanto alla sanità, «Dobbiamo rappresentare gli operatori sanitari nelle sedi preposte, facendoci carico delle esigenze del territorio e chiedendo incessantemente agli enti di riferimento di risolverle, a partire ad esempio dal Pronto Soccorso».

Marasca ha già anticipato il ruolo di assessore a urbanistica e ambiente, Landino Ciccarelli, e che terrà le deleghe a lavori pubblici e bilancio. Potrebbe annunciare prima del voto anche il ruolo di assessore alla cultura.

Da sinistra Pasquale Liguori, Massimo Gianangeli, Marco Cercaci e Alessandro Viventi

Jesi al voto, il tema sanità

In tema sanità, Lorenzo Fiordelmondo (centrosinistra con Pd, Jesi in Comune, Repubblicani Europei, Jesi Respira, Con Senso Civico) ha detto che terrà per sé l’eventuale delega. Mentre Marco Cercaci (Italexit e Popolo della Famiglia) ha anticipato che suo assessore alla salute sarebbe, in caso di vittoria, Pasquale Liguori, presidente del Tribunale del Malato.

La lista del Pd che sostiene Lorenzo Fiordelmondo

Jesi al voto, Fiordelmondo e i servizi sociali: «Situazione diversa da quella autocelebrata»

In tema servizi sociali, Fiordelmondo dice: «L’Asp è idea nata di più di 10 anni fa, figlia di una cultura politica di centro sinistra che del sostegno alle fragilità ha fatto sempre il suo ideale. Il “civismo” trasversale oltre a limitarsi alla conduzione di uno strumento ideato da altri, ben avrebbe potuto utilizzare quella esperienza come modello utile per addensare esperienze territoriali ma tutto è rimasto fermo esattamente allo stesso punto. Oggi, dopo 10 anni, gli ambienti cittadini e le persone che si occupano di fragilità, con le quali mi sono confrontato più volte, fotografano situazioni molti gravi. Una situazione diversa da quella che viene autocelebrata da chi ha governato fino ad oggi la città. Ci sono molte situazioni gravi ed il terzo settore, che offre un sostegno decisivo, non può sempre essere la mano risolutiva. Anche l’incontro con cittadini e cittadine ipoudenti è stato esplicativo: nell’era dell’ipercomunicazione, non hanno ancora a disposizione nell’amministrazione una risorsa in grado di esprimersi con la lingua dei segni. Piovono milioni del PNRR sui servizi sociali ma in alcuni tratti della nostra città il terreno rimane secco. È tempo che l’Asp torni a dotarsi di una guida politica da parte del Comune che sappia dare direzioni puntuali di intervento e non affidare alla tecnica le sole risorse economiche. Attraverso il Consigliere di Mediazione ricostruiremo per intero anche un rapporto con tutto il volontariato del terzo settore. Daremo finalmente vita ad una “Casa dei diritti delle persone fragili”, uno spazio dove concentrare tutti coloro che se ne occupano, così da dare risposte sinergiche e puntuali».

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