Jesi-Fabriano

Jesi vicina a Patrick Zaki, la fontana si illumina di giallo

Aderendo all'invito di Amnesty International, l'Amministrazione Comunale ha illuminato di giallo la fontana dei leoni in Piazza della Repubblica, per chiedere che lo studente egiziano venga assolto

JESI – Dopo la concessione della cittadinanza onoraria, durante il Consiglio Comunale del 26 gennaio scorso, la città di Jesi è tornata a mobilitarsi per Patrick Zaki nel terzo anniversario del suo arresto, il 7 febbraio 2020.

Aderendo all’invito di Amnesty International, l’Amministrazione Comunale ha illuminato di giallo la fontana dei leoni in Piazza della Repubblica, per chiedere che lo studente egiziano venga assolto dal reato di diffusione di notizie false e che, attraverso la rimozione del divieto di viaggio all’estero, sia libero di tornare a riprendere gli studi a Bologna.

Gli attivisti locali dell’associazione sono stati inoltre presenti con un tavolino, per promuovere l’adesione all’appello a favore di Patrick Zaki che è possibile sottoscrivere sul sito www.amnesty.it e per raccogliere firme a favore di altre vittime di persecuzioni giudiziarie per motivi di coscienza: il giornalista Julian Assange, tuttora detenuto nelle carceri britanniche; le “madri del sabato”, che subiscono intimidazioni e detenzioni arbitrarie per aver chiesto verità e giustizia per i loro cari scomparsi nelle carceri turche; l‘avvocata cinese Chow Hang-tung, che rischia una condanna a 10 anni di carcere per avere commemorato pacificamente la repressione di Tienanmen.

La difesa del diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero è da sempre al centro dell’attività di Amnesty International. Con la campagna “Proteggo la protesta”, in particolare, l’associazione intende sfidare gli attacchi internazionali e diffusi alla protesta pacifica, supportando le e i manifestanti pacifici e sostenendo le cause dei movimenti sociali che spingono al cambiamento per la realizzazione dei diritti umani. Il nostro obiettivo è che tutte le persone possano intraprendere azioni pacifiche e far sentire la propria voce, in sicurezza e senza ripercussioni.

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