Jesi-Fabriano

Jesi, vandali in centro: presi di mira panchina rossa contro la violenza e specchietti delle auto

Vandali scatenati nella notte tra sabato e domenica. Danneggiamenti in centro, interviene il sindaco

JESI – Più che un Halloween da paura a far davvero venire i brividi sono gli atti teppistici compiuti in questo weekend da ignoti al centro della città. A essere presi di mira la panchina rossa simbolo della lotta contro la violenza di genere – installata l’8 marzo 2018 in piazzale Sansovino, pieno centro storico – e gli specchietti di alcune auto in sosta lungo via Contadini. Il raid, probabilmente messo a segno da diversi soggetti, nella notte tra sabato e domenica.

A rendere noto il danneggiamento della panchina rossa, sono proprio i residenti riuniti nel Comitato Abitanti del Centro storico che aveva donato la panchina alla città. I primi che avevano accolto positivamente l’iniziativa dell’installazione di quel simbolo contro la violenza e che, adesso, sono indignati per il gesto con cui degli scellerati l’hanno distrutta. Non solo un danno a una cosa pubblica ma l’offesa a un simbolo. «Abbiamo chiesto alla Polizia locale di installare delle telecamere in zona – lamentano i residenti – perché non è la prima volta che accadono fatti di questo genere».

E sempre nella nottata tra sabato e ieri, i vandali hanno colpito anche in via Contadini prendendo di mira tutte le auto in sosta. Specchietti spaccati, divelti o lasciati penzoloni. E danni per centinaia e centinaia di euro. I residenti (proprietari delle cinque macchine danneggiate) sono sul piede di guerra. Uno di loro ha fatto una diretta Facebook per condividere quanto accaduto. «Guardate cosa dobbiamo subire noi abitanti – dice inquadrando la via con le macchine danneggiate – vandalismo vero e proprio. E’ uno scandalo, centinaia e centinaia di euro di danni – dice ancora il residente, comprensibilmente arrabbiato – questo è quello che dobbiamo subire noi il sabato sera. Ed è solo un assaggio. Ma nessuno fa niente…». A essere danneggiate, tutte le auto in sosta a ridosso del marciapiede, il che lascia supporre che si sia trattato di un atto vandalico fine a se stesso e non di una vendetta o un dispetto mirato. I Carabinieri della Compagnia di Jesi hanno avviato le indagini.


All’indignazione dei residenti, specie per la panchina rossa, si aggiunge la riflessione del sindaco Lorenzo Fiordelmondo: «Non sappiamo se la panchina rossa di Piazzale Sansovino, simbolo contro la violenza sulle donne, sia ridotta in queste condizioni per atti vandalici o perché il materiale di legno abbia ceduto nel tempo – si chiede – quale che sia la motivazione, di fondo, c’è che tutti – Comune e cittadini – sono chiamati ad avere cura e rispetto del bene pubblico e dei beni pubblici che fanno parte del nostro essere comunità». E aggiunge: «Daremo spinta ad una maggiore cura e manutenzione da parte degli addetti comunali – ha aggiunto il primo cittadino – ma ci tengo a dire in modo molto chiaro che ho chiesto un immediato supporto alle forze competenti per una azione che possa aiutarci sia a prevenire atti teppistici sia a dare luogo a tutta l’attività di necessaria indagine e controllo sull’accaduto. Sta prima di tutto ad ogni cittadino e cittadina di Jesi, nessuno escluso, sentirsi coinvolto in prima persona e dare così l’esempio. In questa ottica il coinvolgimento del mondo della scuola, con cui ho ritenuto importante mantenere un puntuale confronto con visite periodiche, potrà contribuire a formare nei nostri giovani quel senso civico che li renda protagonisti attivi e propositivi nel nostro tessuto sociale».

La panchina rossa distrutta
La panchina rossa di piazzale Sansovino danneggiata

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