Jesi-Fabriano

“Uomini che ci provano”, a Palazzo dei Convegni lo spettacolo in cui lo spettatore può cambiare la storia

Nell'ambito del Festival dell'Educazione, nato per affrontare temi legati all’educazione dei bambini, dei giovani e degli adulti, il 31 maggio a Jesi si terrà uno spettacolo di teatro forum della Compagnia PartecipArte di Roma

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JESI – Approda a Palazzo dei Convegni il Festival dell’Educazione di Jesi, iniziativa nata dalla collaborazione di più realtà allo scopo di promuovere l’educazione come strumento di miglioramento dell’interazione tra genitori e figli e tra scuola e famiglia.

L’appuntamento è il 31 maggio prossimo, ore 21, a Palazzo dei Convegni con lo spettacolo “Uomini che ci provano”. Il Festival, giunto alla VII edizione, con questa serata pone l’accento sull’uomo e sugli stereotipi che lo caratterizzano. «Lo spettacolo – spiegano gli organizzatori – racconta le sfide di Filippo, un uomo che lotta per uscire dalle mascolinità caricaturali. Rincorso da modelli invivibili e stereotipi ridicoli, prova nuove forme di relazione. Ma il gregge non gli rende la vita facile. Il rischio che da solo non ce la faccia è grande, tranne se il pubblico entra in scena». Caratteristica dello spettacolo, infatti, è quella per cui il pubblico può cambiare la storia.

«Lo spettacolo “Uomini che ci provano” è frutto di tre anni di ricerca teatrale sulla questione maschile: Parteciparte ha consultato migliaia di studenti, docenti, adulti, esperti/e e ha raccolto storie, esperienze e materiali per mettere in scena i modelli e le fasi di costruzione del maschile, partendo dall’infanzia, arrivando all’adolescenza e poi all’età adulta – continuano – Perché uno spettacolo sul maschile? Perché ormai sono tanti gli uomini che vogliono superare i ruoli tradizionali, rigidi e opprimenti, ma son ben pochi quelli che sono riusciti a trovare nuove strade. Il fenomeno della violenza nei confronti delle donne, in tutte le sue forme, non può e non deve essere considerato una questione femminile, ma un problema degli uomini. Come si costruiscono le relazioni? Come si gestiscono i conflitti? Che ruolo giocano le emozioni? Questo spettacolo ha l’originalità di affrontare queste domande e le situazioni di abusi di potere dal lato maschile, coinvolgendo uomini e donne in una ricerca collettiva e divertente».

Il Festival, Coordinato dal Dipartimento dipendenze patologiche Asur Area Vasta 2, dalla cooperativa Cooss, dall’Oikos e dalla fondazione Exodus, prosegue il 6 e 7 giugno, ore 21.30, al Teatro Cocuje di via del’Esino con “L’altro sogno tra fate e folletti ” da William Shakespeare in cui hanno lavorato oltre sessanta studenti delle scuole superiori jesine diretti da Gianfranco Frelli.

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