Jesi-Fabriano

Jesi, Tribunale del Malato e Comitato: «Mai più al Carlo Urbani una “Covideria”»

«Bene la ripresa delle attività chirurgiche, ora torni la Day Surgery. Ma in futuro l'ospedale non sia più privato completamente dell'attività ordinaria come se fosse un reparto di malattie infettive. A costo di barricate»

L'ospedale Carlo Urbani di Jesi
L'ospedale Carlo Urbani di Jesi

JESI – «Soddisfazione per la ripresa delle attività chirurgiche al Carlo Urbani». Ad esprimerla sono Pasquale Liguori e Franco Iantosca, in rappresentanza rispettivamente di Tribunale del Malato e Comitato di difesa dell’Ospedale di Jesi.

«Ripresa che dà risposta a tutti quei cittadini che da mesi sono in lista di attesa per un intervento- evidenziano Tdm e Comitato- quanto prima auspichiamo che riprenda a funzionare anche la Day Surgery, ovvero la chirurgia a ciclo breve, che può dare una buona mano ad abbattere le liste di attesa chirurgiche, eseguendo i piccoli interventi».

Tribunale del Malato e Comitato assicurano: «Ora che il nostro ospedale sta tornando libero dal Covid-19, restiamo vigili molto attentamente perché, in caso di malaugurato ritorno del virus, non sia trasformato nuovamente in una “Covideria” come è avvenuto oggi, privato completamente della sua attività ordinaria come se fosse un grande reparto di malattie infettive. Il personale sanitario del Carlo Urbani ha già dato tutto quello che c’era da dare in termini di ore di lavoro e di rischio per la loro salute».

Secondo Liguori e Iantosca: «In caso di recrudescenza della malattia, i pazienti Covid-19 devono trovare allocazione in quelle strutture ad hoc che la Regione ha individuato- Civitanova, Camerino- il Carlo Urbani deve rimanerne fuori, a costo di fare anche le barricate. Sarà però necessario garantire sempre un triage dedicato, fuori dal Pronto soccorso, ai cittadini che manifestassero sintomi sospetti da Covid-19. Ci auguriamo che anche il nostro Sindaco supporti questa nostra presa di posizione».

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