Jesi-Fabriano

Tribunale per i Diritti del Malato: “no” alle nomine ad interim

Pasquale Liguori, coordinatore dell'associazione, chiede all'Asur Marche di individuare rapidamente il nuovo direttore generale dell'Area Vasta 2 e di coprire i primariati vacanti all'Ospedale Carlo Urbani di Jesi

L'ospedale "Carlo Urbani" di Jesi
L'ospedale "Carlo Urbani" di Jesi

JESI – «No alle nomine ad interim». Pasquale Liguori, coordinatore del Tribunale per i Diritti del Malato, alza la voce. Plaude alla nomina di alcuni primariati, vacanti da tempo, ma chiede all’Asur Marche un ulteriore sforzo.

«Finalmente, dopo lunghi mesi di attesa, sono stati nominati i primari di unità operative importanti come il Pronto Soccorso, la Ginecologia, la Radiologia e la Pediatria – dice -. Ora attendiamo, speriamo presto, la nomina di un altro reparto strategico: la Cardiologia. Ci auguriamo poi che, dopo che la Gastroenterologia di Senigallia ha avuto tre nuovi medici grazie all’intervento della politica, anche qui da noi qualche nostro rappresentante regionale faccia sentire la sua voce per ricoprire il posto lasciato vacante dal dottor Iantosca». Il TdM evidenzia, a tale proposito, che «le liste di attesa per colonscopie e gastroscopie stanno crescendo sempre più».

Liguori, inoltre, incalza l’azienda sanitaria regionale in merito ai ruoli dirigenziali lasciati scoperti. «La voce della politica regionale, ma direi anche di quella locale, si deve far sentire in maniera forte affinché si nominino quanto prima il nuovo direttore di Area Vasta 2, dopo le dimissioni di Bevilacqua, e del direttore medico del presidio ospedaliero dopo il pensionamento della dottoressa Virginia Fedele. Sono due figure necessarie e determinanti per il buon funzionamento della nostra sanità. Si ipotizzano nomine a interim, in attesa poi di avere, chissà quando, quelle definitive. Noi esprimiamo assoluta contrarietà a questa soluzione in quanto sovrapposizioni di incarichi non hanno mai dato risultati positivi in termini di risoluzione dei problemi, in particolare nel settore della nostra sanità dove la presenza sul posto e la conoscenza delle problematiche locali sono indispensabili per dare risposte soddisfacenti agli utenti».

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