Jesi-Fabriano

Jesi, la torre Erap è una incompiuta ma c’è già chi la occupa da abusivo: denunciato algerino

Il 32enne è stato denunciato per occupazione abusiva e invitato a prendere contatti con la Caritas per una accoglienza provvisoria. A segnalarne la presenza i vicini

La torre Erap in costruzione (foto d'archivio)

JESI – È stato denunciato per occupazione abusiva e invitato a prendere contatti con la Caritas per una accoglienza provvisoria, l’algerino di 32 anni che si era sistemato da alcuni giorni in un alloggio in costruzione nell’edificio Erap di Via Tessitori.

Una presenza che non è passata inosservata ai vicini che hanno fatto la segnalazione alla Polizia locale. Gli agenti, intervenuti sul posto, hanno identificato l’uomo e contestato l’occupazione abusiva. Poi, lo hanno invitato a recarsi alla Caritas per trovare provvisoria sistemazione nella struttura deputata all’accoglienza temporanea.

Dei lavori in via Tessitori si sta occupando l’Erap, che ha diritto e titolo a costruire sull’area che le fu ceduta per un milione di euro nel lontano 2002 dall’allora Stu, Società di trasformazione urbana creata all’epoca dal Comune di Jesi per la riqualificazione di tutta la zona, mai decollata. Liquidata la Stu, ne è rimasta unica eredità il progetto torre Erap, che gode anche di due milioni di euro di contributo regionale e contro il quale si era costituito un Coordinamento, che non è però riuscito a fermarlo. Previsto un nuovo palazzo di sette piani per trenta alloggi a edilizia agevolata.

Nel febbraio scorso, l’amministrazione, quanto ai lavori in stallo, aveva fatto sapere che Erap «ha informato il Comune che sta completando la parte contabile-amministrativa in danno nei confronti della ditta rispetto alla quale ha rescisso il contratto per inadempienza e avviato la procedura per il riscatto della polizza fideiussoria che la stessa aveva versato. Una volta verificato lo stato di avanzamento dei lavori, si procederà all’affidamento dell’intervento di completamento dell’edificio. Stando a quanto comunicato dai tecnici dell’Erap, si procederà al nuovo affidamento dei lavori o attingendo da una delle ditte dell’originaria graduatoria della gara d’appalto (partendo da chi si trovava in seconda posizione e a scendere) o, tenendo conto del sensibile aumento dei prezzi di mercato rispetto a quelli che erano stati previsti allora, procedendo a una nuova gara».


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