Jesi-Fabriano

Jesi, Stadio Carotti e giardini: bando in estate per la gestione

È l’intenzione del Comune, che ravvisa la necessità di una «nuova procedura selettiva con decorrenza dell'affidamento a partire dal mese di settembre 2021». Intanto rinnovato l'incarico provvisorio a Tadamon

Lo stadio Carotti e l'area verde adiacente

JESI – Un bando in estate, per tornare ad un affidamento pluriennale della gestione dello stadio Carotti e del parco pubblico nel quale è inserito a partire dal prossimo settembre. È l’intenzione del Comune, che ravvisa la necessità della «predisposizione di una nuova procedura selettiva con decorrenza dell’affidamento a partire dal mese di settembre 2021». Intanto rinnovata per tutto il periodo estivo la gestione provvisoria in capo alla Cooperativa Tadamon, che era scaduta nel mese di aprile.

«Tadamon – spiegano dal Comune- ha dato prova di professionalità e correttezza nella gestione straordinaria effettuata nei mesi passati, consentendo il ripristino di situazioni derivanti da pregresse carenze. C’è la disponibilità a proseguire il rapporto contrattuale in essere agli stessi prezzi, patti e condizioni. E c’è l’esigenza di autorizzare per i mesi di maggio/agosto 2021 la prosecuzione dell’attività gestionale».

Giardini pubblici antistadio
La balaustra dei giardini pubblici dell’antistadio, che era stata danneggiata dai vandali

La gestione di stadio e antistadio comunali di viale Cavallotti ricomprende da qualche anno anche la manutenzione del parco pubblico adiacente, ovvero la parte storica dei giardini. Nel febbraio del 2020 era stata la Jesina Calcio, precedente affidataria, a rinunciare – nel pieno d’una fase di grande incertezza societaria- al rinnovo del suo incarico al quale avrebbe potuto aspirare. «Il rapporto non è stato rinnovato – specificano gli uffici di Piazza Indipendenza- sia per esplicita rinuncia della Società sportiva con nota del 20 febbraio 2020 sia per la carente qualità della gestione stessa, oggetto di segnalazione da parte del Comune con nota del 1 luglio 2020».

E d’altro canto «le perduranti condizioni limitative in ordine all’espletamento dell’ordinaria attività sportiva, causate dalla recrudescenza del fenomeno pandemico, non hanno consentito l’indizione di una procedura di gara su base pluriennale, motivo l’incertezza in ordine alla tempistica di effettiva riapertura degli impianti».

I rapporti fra la società leoncella e il Comune, al momento della ripresa nel marzo scorso dell’attività calcistica in vista della successiva ripartenza del campionato di Eccellenza, erano stati anche tesi. Nei primi giorni la squadra di mister Strappini non aveva potuto, fra le altre cose, utilizzare il campo in erba dello stadio, oggetto di un intervento di manutenzione.

«Ci aspettavamo un trattamento diverso, dopo cinque mesi di fermo» aveva detto il direttore generale e sportivo della Jesina, Gianfranco Amici. La situazione è poi tornata a distendersi dopo un incontro in Comune fra le parti. «Il problema campo? Sono dispiaciuto, a volte tutto si strumentalizza. Ma ora abbiamo lo stesso obiettivo, per la città e per la Jesina nella sua casa. Ci siamo seduti, guardati in faccia e alzati soddisfatti», le parole dell’assessore allo sport e ex leoncello Ugo Coltorti.

L’assessore allo sport, Ugo Coltorti

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