Jesi-Fabriano

Spostamento statua di Federico II, accordo raggiunto fra Comune e Fondazione Carisj

Siglata la convenzione fra i due enti per poter collocare il monumento dedicato all'Imperatore, ora a Porta Bersaglieri, all'interno del cortile di palazzo Ghislieri a Jesi

Federico II nel cortile del museo virtuale (foto di repertorio)

JESI – La statua di Federico II sarà collocata nel cortile di palazzo Ghislieri, sede del museo multimediale dedicato allo Stupor Mundi. Ora c’è l’ufficialità. Siglato infatti l’accordo fra il Comune, che si accollerà integralmente le spese per lo spostamento del monumento, e la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, proprietaria dell’immobile.

L’Area Servizi Tecnici – Ufficio Progetti del Comune ha chiaramente ottenuto dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche i pareri necessari per il trasferimento della statua, sulla base dei progetti redatti dallo studio tecnico incaricato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi.

Il Comune dovrà accollarsi un costo di circa 15 mila euro per il delicato trasferimento e si occuperà, secondo la convenzione, anche della manutenzione.

«Ho sempre detto – è stato il commento di Gennaro Pieralisi, l’imprenditore che ha finanziato quasi integralmente il museo Stupor Mundi – che considero assurdo il fatto che la statua dedicata a Federico II sia fuori dalle mura, lontana dalla piazza che porta il suo nome.  A prescindere dalla qualità estetica, quello è un monumento che ricorda lo Stupor Mundi, come i tanti Garibaldi a cavallo sparsi per l’Italia o i Cavour. Insomma, a me non interessa la bellezza in se della statua, ma ciò che rappresenta. Dunque, la porteremo davanti al museo Federico II Stupor Mundi, sulla destra, verso il complesso Moriconi. Così l’imperatore sarà di nuovo nella piazza dove è nato il 26 dicembre 1194, con la sua presenza fisica sottoforma di monumento e la sua “casa”. Credo sia la cosa più naturale che questa città possa fare per il suo illustre concittadino. Ciò che c’è ora, a mio parere, non lo è, e mi riferisco appunto alla collocazione disagevole della stessa statua».

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