Jesi-Fabriano

Kettlebell, il campione del mondo è lo jesino Federico Fabbretti

L'impiegato 30enne si è portato a casa il titolo di campione del mondo sollevando 64 kg: «Allenamento duro e grande rapporto con la squadra»

Kettlebell, in pedana ai campionati del mondo anche lo jesino Federico Fabbretti (il secondo da destra)
Kettlebell, in pedana ai campionati del mondo anche lo jesino Federico Fabbretti (il secondo da destra)

JESI – È lo jesino Federico Fabbretti, 30 anni impiegato, il Campione del Mondo di Kettlebell. Disciplina molto diffusa nell’Est Europa, da qualche anno ha fatto capolino anche in Italia dove lo scorso week end si sono svolte le competizioni mondiali.

Il Kettlebell consiste nel sollevare delle palle di ghisa con maniglia, facile a dirsi ma di sicuro meno a cimentarsi in questa disciplina che viene sfruttata persino nell’addestramento delle squadre speciali. Ai Campionati hanno partecipato circa 350 atleti da tutto il mondo, e Federico ha sollevato 64 chilogrammi e in questa categoria si è classificato primo in assoluto.

Come hai conosciuto questa disciplina?
«Alla fine del 2014 l’ho conosciuta in palestra: ero stanco di fare solo i pesi, avevo bisogno di riaccendere lo spirito competitivo che ho sempre avuto e volevo pormi degli obiettivi nuovi. Per fortuna ho conosciuto Claudio Calvisi, di Staffolo, che ha curato il mio allenamento e quello della squadra italiana che si è presentata ai Campionati».

In cosa consiste questa disciplina?
«Il Kettlebell è usato come una variante del Crossfit – spiega lo jesino, già Campione Italiano in carica – Mi sono cimentato anche con questa attività ma preferisco di gran lunga il Kettlebell. Si tratta di una attività aerobica statica, è come fare corsa e pesi nello stesso tempo. Si mettono insieme potenza, resistenza e lavoro mentale. Un’attività completa: fisicamente puoi dare molto di più del limite che mentalmente credi di avere, anche perché una gara dura 10 minuti».

Federico Fabbretti durante la prova
Federico Fabbretti durante la prova

Quindi la resistenza fisica conta moltissimo?
«Sì ma non solo. Devo ringraziare soprattutto il nostro allenatore e tutta la squadra: in cinque siamo andati a Milano e il buon rapporto con tutti, la serenità che ci siamo dati l’uno con l’altro ci ha permesso di ottenere questi risultati».

Già, perché oltre al titolo conquistato da Federico che è stato l’unico italiano nella sua categoria, anche un altro jesino Mattia Romagnoli ha ottenuto il secondo posto negli 87 kg.

Quali obiettivi hai adesso?
«Ci sono delle qualifiche che rilascia la Federazione, mi cimenterò su queste. C’è anche l’Europeo a Porto a novembre, ma vedrò se partecipare».

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