Jesi-Fabriano

Jesi, servono più soldi per la scuola Federico II: dallo Stato, arriva un 10% in più

Lo ha spiegato l’assessora Valeria Melappioni nell'incontro pubblico di Palazzo dei Convegni sulla predisposizione del nuovo bilancio di previsione

La sede dell'Istituto Comprensivo Statale Federico II in piazzale San Savino a Jesi

JESI – Servono più soldi per gli interventi di adeguamento sismico, antincendio e impiantistico della scuola Federico II di piazzale San Savino. Arriveranno, in parte, dallo Stato, che ha messo a disposizioni maggiori risorse a fronte del generalizzato aumento dei costi delle opere pubbliche.

Lo ha spiegato l’assessora Valeria Melappioni nell’incontro pubblico di Palazzo dei Convegni sulla predisposizione del nuovo bilancio di previsione: «Per i lavori sulla scuola Federico II abbiamo ottenuto un 10% di risorse in più, fondi messi a disposizione con un bando dallo Stato proprio per fronteggiare l’incremento dei costi delle opere pubbliche. Per essere in grado di partecipare al bando e ottenere lo stanziamento, abbiamo portato nell’ultimo Consiglio comunale l’adeguamento di spesa per i lavori sulla Federico II».

Da sinistra le assessore Melappioni e Lenti, il sindaco Fiordelmondo, il dirigente Della Bella

Illustra Melappioni: «I costi del progetto per la Federico II ora ammontano a 3 milioni 950mila euro. Saranno coperti per 3 milioni 300mila dalle risorse che già lo Stato aveva stanziato facendole poi rientrare nei fondi Pnrr, per 330mila dal 10% in più dì nuova attribuzione e infine per 320mila dal bilancio comunale. Contiamo nel mese di dicembre di provvedere alla assegnazione dei lavori, rientrando nei progetti del Pnrr l’intervento va portato a termine entro marzo del 2026».

Quasi tutti i lavori pubblici in programma o in corso di esecuzione fanno i conti con la problematica. In tema scuole, ad esempio, l’adeguamento antisismico da mezzo milione di euro della scuola Collodi è passato a diventare, con l’aggiunta dell’efficientamento energetico, un’operazione da 2 milioni e 550mila. Anche per Palazzo Carotti, ex sede del tribunale oggi parzialmente utilizzato come sede scolastica provvisoria, si passa da 500mila a un milione e 770mila euro di spesa prevista per gli auspicati interventi su tetto, sistema antincendio e fibra ottica. E ci sono poi i cantieri di cui, per la difficoltà di reperimento delle materie prime, è stata prolungata la durata.

Cento giorni, oltre tre mesi in più, ci vorranno per condurre a termine i lavori di restauro della scuola media Borsellino, ex Savoia, che, iniziati lo scorso marzo, sarebbero dovuti durare 270 giorni, nove mesi. Per la nuova Lorenzini, fine dei lavori fissata non più a settembre del 2023 ma ad aprile del 2024, in conseguenza della proroga di sette mesi concessa dall’amministrazione su richiesta dell’appaltatore. Motivazioni, le difficoltà nel reperimento dei materiali per l’edilizia, in particolare polistirolo e acciaio, e l’aumento – «incontrollabile» ha affermato l’impresa – dei prezzi.

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