Jesi-Fabriano

Jesi: sì al centro ambiente, «ma non per sempre»

La Giunta approva un emendamento per non vincolare urbanisticamente l'area del campo Boario con il servizio di igiene urbana. Rifondazione protesta

Il campo da calcio "Pirani" al Boario dall'alto, Jesi

JESI – Un emendamento per non vincolare il campo Boario al centro Ambiente. A proporlo, alla vigilia del voto in consiglio comunale sulla variante urbanistica, è la giunta comunale.

«In caso di dismissione del centro di raccolta rifiuti – formalizzano sindaco e assessori, dopo averlo annunciato – l’area dovrà essere riconvertita per usi, servizi ed attrezzature collettive di livello locale e/o urbano, fermo restando gli indici ed i parametri urbanistici». Ciò perché «si ritiene doveroso che, data la natura strategica dell’area medesima, sia per i quartieri limitrofi, sia più in generale per la città, è intenzione dell’Amministrazione, una volta venuta meno la funzione del suddetto centro di raccolta, riconvertire l’area stessa».

Cade nel vuoto, invece, l’appello di Jesi in Comune, che ha chiesto di posticipare discussione e votazione della pratica. Protesta Rifondazione comunista. «Dopo la “torre Erap” – scrive il partito di opposizione – questa scelta conferma l’idea che la “giunta Bacci” ha della città, quella che definiremmo, “stratificazione castale” dove le periferie, ancorché da tempo integrate nella città, debbono, purtuttavia, essere segnate dalla loro “storia sociale” e continuare quindi ad avere fosse nelle scelte architettoniche, che nel dover ospitare i servizi più impattanti, i segni della subalternità sociale. Giusto quindi che in Consiglio il gruppo “Jesi in Comune “ faccia battaglia e chieda la sospensione di questa sciagurata, perché sarebbe definitiva scelta. Tuttavia, l’urgenza e la prepotenza con cui la Giunta ha deciso questo “ukaze” ha altri e più concreti motivi, che riguardano la partita della gestione dei rifiuti nella provincia di Ancona. Come è noto ad oggi manca un piano, perche l’Ato è stato incapace di produrlo, e anche la scelta del gestore è oggetto di un interminabile ed aggrovigliato contenzioso giuridico. In questo contesto, la giunta Jesina punta al colpo gobbo, e avere in mano alcune strutture, in questo senso va letta la disponibilità ad ospitare, in piena area Aerca , il biodigestore dei rifiuti, significa poter affrontare la partita rifiuti “sul tavolo dei vincitori”. Purtroppo però dalla parte dei perdenti  staranno l’ambiente e i cittadini. Da tempo, perciò – ricorda Rifondazione – abbiamo sollecitato, a Jesi e in tutti gli altri comuni della provincia, i consiglieri  comunali a costruire occasioni di confronto aperto e di informazione su questo delicatissimo argomento, fossero ordini del giorno condivisi con i cittadini o, meglio, consigli comunali aperti. Ad oggi non è accaduto, e c’è il rischio che l’azione puntuale non riesca contrastare un disegno che altri hanno già bene in mente. Martedì  al consiglio comunale di Jesi potrebbe essere l’occasione buona per iniziare questo  percorso. Ce lo auguriamo e siamo fiduciosi».

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