Jesi-Fabriano

Jesi, all’IIS Galilei si approfondisce Puccini

Martedì 20 febbraio nell’Aula Magna dell'istituto di istruzione superiore va in scena l’incontro “Dissonanze affettive: appunti per una rilettura di Madama Butterfly”, con Elena Cervigni della Fondazione Pergolesi Spontini e la psichiatra e psicoterapeuta Sonia Marchegiani

Un momento dell'incontro all'Iis Galilei di Jesi sugli anni Settanta

JESI – L’opera lirica “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini ed il mito della sua protagonista, la geisha Cio-Cio-San, è il tema al centro di un nuovo incontro del progetto “Frammenti dal ’900” dell’IIS “G. Galilei” di Jesi, quest’anno dedicato alle “Città Possibili. Il coraggio delle idee”.

Martedì 20 febbraio alle ore 14,30, presso l’Aula Magna dell’IIS Galilei, si terrà la lezione dal titolo “Dissonanze affettive: appunti per una rilettura di Madama Butterfly”, per un approfondimento dedicato a studenti e docenti ma libero ed aperto all’intera cittadinanza. L’evento, organizzato dall’IIS Galilei, si avvale della collaborazione della Fondazione Pergolesi Spontini in occasione delle celebrazioni per i 220 anni del Teatro G.B. Pergolesi e dei 50 anni del titolo di Teatro di Tradizione.

Relatrici dell’incontro sono Elena Cervigni, esperta di opera lirica e curatrice del progetto “Ragazzi all’opera” per la Stagione Lirica del Teatro Pergolesi, e Sonia Marchegiani, psichiatra e psicoterapeuta junghiana. Nella prima parte della lezione, Elena Cervigni condurrà nel mondo dell’opera pucciniana, tra le più amate del grande repertorio lirico: tragedia giapponese in tre atti, su libretto di Illica e Giacosa, ispirata ad un soggetto di David Belasco da un racconto di John Luther Long, debuttò al Teatro alla Scala di Milano nel febbraio 1904 e fu più volte modificata fino ad arrivare alla versione definitiva. In questo continua opera di revisione e di ripulitura operata da Puccini, l’imperialismo politico/maschile lascia sempre più il posto al dramma umano della protagonista. Un dramma che è diventato “mito”, e che sarà poi l’oggetto dell’analisi della dott.ssa Marchegiani: «Il mito di Madama Butterfly – spiega – è il mito dell’annullamento in nome di un amore che non esiste nella realtà ma solo nel mondo interno della protagonista. È un mito ‘ultramoderno’ che ci insegna che non basta esistere in funzione dei desideri e delle proiezioni dell’altro, ma che bisogna trovare da sé chi si è veramente».

«Il progetto Frammenti dal ‘900 nasce dall’idea di approfondire la conoscenza di un periodo storico, il Novecento, per coglierne gli esiti nella contemporaneità – dice la prof. Maria Cristina Casoni, docente di Lettere dell’istituto, ideatrice e curatrice dell’iniziativa – La complessità del mondo attuale rivolge alla scuola delle domande rispetto alle quali il percorso proposto non intende dare certezze ma offrire spunti di riflessione e, agli studenti, strumenti critici utili ad agire nella vita che li vedrà, prima ancora che professionisti, persone. Per l’anno scolastico 2017-2018 è stato scelto il tema delle Città possibili, intese come luoghi del reale o del pensiero in cui si ha il coraggio di rispondere alla vita che chiede di prendere posizione, di assumere responsabilità, di realizzare ciò che appare come impossibile, appunto».

L’incontro è riconosciuto ai fini dell’aggiornamento professionale dei docenti.

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