Jesi-Fabriano

Jesi: sconcerto per la morte di Massimo Bini, trovato senza vita in un canale in via San Marcello

La salma è sotto sequestro del Pm che potrebbe disporre un'autopsia per chiarire le cause del decesso

JESI – Quando in tarda serata, ieri domenica 19 marzo, s’è diffuso il nome della vittima di via San Marcello, trovata esanime in un canale di scolo all’altezza del civico 80, lo sgomento e il dolore hanno fatto strada all’incredulità: Massimo Bini, 44 anni, quel gigante buono e dal cuore dolce, che tutti nel rione San Giuseppe e Santa Lucia conoscevano benissimo, aveva partecipato proprio ieri mattina alla Caminada de San Giuseppe. Insieme ai suoi amici del Bar “Al Tasso alcolico” di via Marche, s’erano aggiudicati perfino il secondo premio per il gruppo più numeroso, visto che avevano gareggiato in 45. “Gareggiato”, passeggiato, riso insieme, percorso a piedi quelle strade conosciute fatte tante volte nell’infanzia. E poi la festa, i brindisi, la fiera. Una giornata di gioia autentica, che all’imbrunire s’è trasformata in incubo.

Massimo, che faceva l’agricoltore nel podere di famiglia in zona Santa Lucia e abitava con gli anziani genitori, nel pomeriggio dopo la Caminada era andato all’alimentari “Ciattaglia” (Da Gilberto) per una merenda e quattro chiacchiere. Si spostava con la sua bici a pedalata assistita. Verso le 18 sale in sella per tornare a Jesi, a casa. Ma non ci arriverà mai. All’uscita di una curva, in forte pendenza, la bici perde il controllo e urta un delineatore di margine stradale che nell’impatto è stato divelto. Bini rotola sull’asfalto per alcuni metri, sia per la pendenza della strada che per la caduta, andando a finire dentro al canale, dove le evidenti tracce ematiche oggi sono una testimonianza della tragedia. Lo troveranno poco dopo, verso le 18,15 i soccorritori, allertati da qualche automobilista di passaggio. Il medico del 118 non ha potuto fare altro che constatare il decesso.

Le indagini
La Polizia locale intervenuta con due pattuglie, sta conducendo le indagini del caso. Non è chiaro infatti se Massimo Bini sia caduto da solo, per un malore o una perdita di controllo della bici, o se sia stato urtato da qualche mezzo in transito essendo la carreggiata stretta. La bici non presentava segni di collisione o ammaccature, ma è stata posta sotto sequestro. La salma, trasferita dalle onoranze funebri Santarelli (che hanno eseguito il recupero) all’obitorio del Carlo Urbani a disposizione del magistrato. In serata gli agenti, accompagnati da due amici di Massimo, hanno bussato alla porta dei genitori per comunicare loro la tragedia.

Massimo Bini aveva 44 anni

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