Jesi-Fabriano

Jesi: rubano 600 euro di cosmetici infilandoli nel body, denunciate due rom

Le due donne vivono in campi nomadi a Roma e sono state individuate grazie a una nota di rintraccio

Immagine d'archivio

JESI – Avevano praticato un foro nel body e dentro ci infilavano la refurtiva. Con questo espediente sono riuscite a rubare cosmetici e profumi per un valore di 600 euro in un negozio. Ma le due ladre – una 21enne e una 22enne entrambe di etnia rom che vivono in campi nomadi a Roma – sono state individuate e denunciate per furto aggravato continuato in concorso, dagli agenti del Commissariato di Jesi coordinati dal vice questore Paolo Arena. Ieri 30 gennaio la chiusura delle indagini che ha portato a individuare le due donne, già note in quanto facevano parte di una banda di rumeni dediti a furti di cosmetici e abbigliamento, arrestati a novembre.

Le due ladre agivano in trasferta, spostandosi per compiere le razzie. E’ stato il responsabile del punto vendita ad accorgersi del furto e a sporgere querela presso il Commissariato jesino. Gli investigatori, acquisite le immagini delle telecamere ubicate all’interno del centro commerciale, hanno accertato che si trattava di due donne di presunta etnia romena, una delle quali indossava degli occhiali da sole. Una volta entrate nell’esercizio commerciale, erano state riprese mentre asportavano svariati prodotti di cosmetica, occultando il tutto sotto gli abiti indossati, in particolare all’interno di un body nel quale avevano praticato un foro. E dopo aver caricato il bottino, se ne andavano indisturbate. L’attività di comparazione fisionomica tra le immagini delle due donne riprese dall’impianto di video sorveglianza e quelle a disposizione del Commissariato – che come detto, aveva già arrestato a novembre una banda di rumeni per furto di cosmetici ed abbigliamento – consentiva di appurare che si trattava delle stesse persone. Nessun dubbio. Le due donne, che vivono in campi rom a Roma, sono state individuate sul territorio grazie ad una nota di rintraccio, venivano pertanto denunciate all’autorità giudiziaria competente per furto aggravato continuato in concorso.

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