Jesi-Fabriano

Jesi romana? Sarebbe nata col solstizio d’inverno

Ad affermarlo i due studiosi di archeoastronomia Francesco Formiconi e Gianluca Curzi. Presente all’osservazione del fenomeno anche l’assessore al turismo Alessandro Tesei, che parla di «scoperta straordinaria». Ecco perché

Il fenomeno dell'apparire del sole da via Costa Lombarda a Jesi nei giorni del solstizio

JESI – Jesi romana? Sarebbe stata fondata durante il solstizio d’inverno. E a rivelarlo contribuirebbe la maniera il cui il sole può essere visto “nascere” in centro storico proprio in questi giorni, quelli appunto del solstizio. Lo affermano i due studiosi jesini di archeoastronomia Francesco Formiconi e Gianluca Curzi. Presente all’osservazione del fenomeno anche l’assessore al turismo Alessandro Tesei, che parla di «scoperta straordinaria».

Secondo i due studiosi «il giorno di fondazione della città di Jesi, il dies natalis, cade proprio in questo periodo, durante il solstizio d’inverno. È infatti noto che uno dei modi di orientamento delle antiche città romane fosse quello di allineare il decumano con la direzione del sole nascente in un giorno mai casuale. In questo caso, come per altre città, tra cui Aosta e pochissime altre ad oggi conosciute, anche Jesi fu fondata durante il solstizio d’inverno».

«La verifica – spiegano Formiconi e Curzi – è stata compiuta e confermata sia utilizzando programmi di simulazione astronomica, che con l’osservazione diretta in loco». In particolare «ponendosi al punto d’incrocio tra cardo e decumano, incrocio tra via Pergolesi e via Costa Lombarda, è possibile ammirare in direzione Santa Maria Nuova il sorgere del sole perfettamente allineato con il decumano da via Costa Lombarda». Il fenomeno « sarà visibile ancora per qualche giorno fino a Natale in un orario compreso tra le 7:35 e le 7:55».

Per l’assessore Tesei: «La scoperta apre nuovi scenari per il turismo jesino. Aosta, con il brand “la città del solstizio d’inverno” è riuscita in pochissimi anni a creare un nuovo immaginario e ad attirare studiosi e turisti da ogni parte d’Italia. Scenario che ora si rende possibile anche per Jesi».

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