Jesi-Fabriano

Jesi, c’è il recupero della spiaggia del Moreggio fra i progetti per l’Esino

Valorizzazione in chiave ambientale, culturale e turistica anche dell’altra area in fondo a Via Esino, con zone pic nic, percorso ciclo-pedonale, microhabitat per pesci, fauna acquatica, insetti impollinatori

Fiume Esino in secca

JESI – C’è anche la riqualificazione della storica spiaggia del Moreggio nell’ambizioso progetto che vede Jesi capofila di partner pubblici e privati nella partecipazione al bando Habitat 2020 promosso dalla Fondazione Cariverona. Per lunghi decenni punto di riferimento estivo di generazioni di famiglie jesine che lo preferivano – per vicinanza o necessità – al mare, il Moreggio fa parte del vissuto collettivo della nostra comunità e ad esso sono legate tradizioni e momenti di spensierata vita quotidiana. Per questo, nel presentare le azioni di intervento su alcune zone dell’asta fluviale del fiume Esino, non poteva mancare quella di una valorizzazione in chiave ambientale, culturale e turistica della spiaggia del Moreggio e dell’altra spiaggia più a valle, che si trova in fondo a Via Esino, a due passi dal ponte San Carlo, con realizzazione di aree pic nic, sistemazione del percorso ciclo-pedonale che le collega, creazione di microhabitat sia per pesci e fauna acquatica, sia per insetti impollinatori.

Ma c’è tanto altro ancora nel progetto con il quale si partecipa al bando dell’istituto di credito chiedendo la cifra massima ammissibile – vale a dire mezzo milione di euro – attraverso un partenariato che vede Jesi insieme ad altri tre Comuni (Sassoferrato, Genga e Mergo), il Wwf, la ditta Loccioni, le Terme di San Vittore e associazioni territoriali. Le azioni previste riguardano la riqualificazione di diverse aree come la cosiddetta “spiaggia di Sassoferrato”, le spiagge fluviali presso la zona di Genga, il cosiddetto “mare di Mergo”, l’area presso lo stabilimento Loccioni e, appunto, le due spiagge fluviali di Jesi, oltre alla riserva Ripa Bianca.

Parliamo di una riqualificazione che, oltre a favorire la presenza di cittadini, punta anche a creare habitat naturali protetti e favorisce in prospettiva ecologica l’ambiente circostante con interventi di ingegneria naturalistica e sistemazione paesaggistica, con attività di educazione ambientale e realizzazione di percorsi turistici.

Sono interventi questi che fanno parte delle 138 azioni previste nel programma del Contratto di Fiume, costituito nel 2017 da 24 Comuni e 20 soggetti pubblici e privati (tra cui Regione, Provincia, associazioni ambientaliste, aziende) e che proprio in questi giorni è chiamato a dare il via alla programmazione triennale nell’intero alveo dell’Esino, da Esanatoglia a Falconara. L’opportunità del bando Habitat di Cariverona  ha permesso di proporre subito alcune azioni già pronte. Qualora dovesse essere finanziato, i soggetti partner contribuirebbero con quota parte fino ad arrivare ai 625 mila euro previsti per la realizzazione degli interventi inseriti nella proposta.

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