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Jesi, recupero ex Giuseppine: avanza il progetto

Approvato il programma delle opere di urbanizzazione che, a scomputo degli oneri altrimenti dovuti, sarà la proprietà a realizzare: impianti e sottoservizi ma anche sacrestia e cappella per fruire di San Nicolò

Il complesso Giuseppine di Piazza Pergolesi a Jesi

JESI – Fa un passo avanti il Piano di recupero del complesso ex Giuseppine di Piazza Pergolesi dove dovrà, fra le altre cose, essere realizzata la casa famiglia per persone con disabilità che l’ex assessora ai servizi sociali Daniela Cesarini, scomparsa nel 2013, aveva indicato come scopo della nomina a suo erede universale del Comune di Jesi. La Giunta ha approvato il progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria che, a scomputo degli oneri altrimenti dovuti al Comune, sarà la proprietà proponente il Piano a dover realizzare.

In previsione ci sono 45 mila euro di opere fra impianto idrico e fognario, strade, sottoservizi, oltre alla loro manutenzione ordinaria e straordinaria per 10 anni dopo che saranno state consegnate al Comune (stimata in circa 17 mila euro). Altri 55 mila euro riguardano le opere di urbanizzazione secondaria, ovvero la sistemazione strutturale al grezzo dei locali della ex sacrestia e della ex cappella che, nelle previsioni del Piano di recupero del complesso, dovrà a fine lavori essere ceduta gratuitamente al Comune.

Il complesso Giuseppine di Piazza Pergolesi a Jesi

La proprietà dell’ex Giuseppine, rappresentata dalle società Unicos Srl e Immobiliare Villa Antica Srl, ha presentato un Piano, adottato dalla Giunta, che prevede «la ristrutturazione interna del complesso; la ricomposizione volumetrica di corpi secondari incongrui rispetto all’impianto originario; la trasformazione dell’edificio al fine di ospitare residenze e servizi e attrezzature di interesse locale e generale al piano terra». Con l’eredità Cesarini il Comune acquisterà 277 metri quadrati del piano terra e realizzerà la casa famiglia. Sempre qui si vuol provare a concretizzare il progetto di realizzazione di alloggi in autorecupero che non è andato in porto al San Martino.

Una immagine della chiesa di San Nicolò, precedente al recente intervento su Piazza Pergolesi

Ci sono poi le absidi della chiesa di San Nicolò da rendere finalmente fruibili. Il Piano dovrà comprendere «sistemazione e cessione gratuita al Comune dell’area pertinenziale interna; cessione gratuita allo stato grezzo dei locali “ex cappella”; rimozione, con eventuale recupero delle cubature, dei corpi aggiunti secondari incongrui al fine di migliorare la percezione visiva dell’adiacente San Nicolò; realizzazione di un idoneo passaggio pubblico o d’uso pubblico di collegamento tra corte interna, Piazza Pergolesi e vicolo San Nicolò».

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