Jesi-Fabriano

Jesi, prolungamento di viale della Vittoria: il Comune finisce di pagare

Altri 48 mila euro, indennizzo per i primi 5 anni di occupazione, considerati legittimi, di garage e parte di giardino espropriati per realizzare via Cupramontana ma senza mai formalizzarlo. Vicenda che era già costata 450mila euro

Il Comune di Jesi

JESI – Altri 48 mila euro per chiudere definitivamente la storia del prolungamento di Viale della Vittoria verso via Cupramontana, iniziata negli anni ’80. Il Comune, che per il contenzioso che si era instaurato a riguardo ne ha già sborsati oltre 450mila, si appresta a pagare l’aggiunta, relativa stavolta all’indennizzo per i primi 5 anni di occupazione, dal 1990 al 1995, di garage e parte di giardino espropriati al centro della vicenda giudiziaria. Anni, i primi 5, considerati legittimi. A differenza dei successivi.

Il nuovo debito fuori bilancio arriva in Consiglio domani, 28 luglio. L’esproprio di allora, necessario ad aprire la strada in direzione di via XX Luglio e dell’uscita a ovest della città, mai era stato formalizzato né risarcito ai privati e i primi 450 mila euro e rotti riguardavano valore del bene espropriato e risarcimento per 27 anni nei quali i proprietari non avevano potuto goderne. Dato che garage e porzione di giardino erano, nel frattempo, scomparsi.

Nel 2008 l’amministrazione comunale dell’epoca era arrivata ad accordarsi col privato per una transazione che avrebbe chiuso la questione con un esborso di 180 mila euro. Valore in effetti ritenuto poi congruo dal Tar e sulla base del quale è stato determinato il primo maxi risarcimento, con l’aggiunta di 244 mila euro per il danno da mancato godimento (5% annuo per 27 anni), di 18 mila euro per il danno non patrimoniale e di interessi e spese legali. Allora però l’Agenzia del Territorio ritenne il valore troppo alto e non se ne poté fare più nulla. Anche perché un parere dell’allora ufficiale legale del Comune portò a ritirare la proposta: sul bene poteva considerarsi realizzata, sulla base della giurisprudenza maturata negli anni, una “accessione invertita”. Una forma d’acquisizione della proprietà favorevole, in tali casi, alla pubblica amministrazione: svantaggioso pagare, difficile fare diversamente per l’ente pubblico. Se non che in seguito la validità dell’accessione invertita è stata smentita dalle normative europea. E intanto si era arrivati, nel 2010, al contenzioso.

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