Jesi-Fabriano

Jesi, posticipo Tari. Binci (Pd) all’attacco: «Molti hanno già pagato, ringraziano le casse, non i cittadini»

Il consigliere d'opposizione lamenta la tempistica dell'annuncio - ieri 15 maggio- della possibilità di versare fino al 30 novembre: «Potevano comunicarlo direttamente lunedì 17 maggio, giorno della scadenza!»

Andrea Binci

JESI – «Facciamo i complimenti al Comune di Jesi che annuncia – a ridosso della scadenza – lo slittamento dei termini di pagamento della tassa dei rifiuti di lunedì 17/05/2021, quando ormai magari molti cittadini hanno già provveduto ad ottemperare al pagamento. Che tempismo!!! Visto che c’era il Comune poteva comunicarlo direttamente lunedì!!!». Ad andare all’attacco, sul posticipo annunciato ieri 15 maggio dal Comune di Jesi, è il consigliere Pd Andrea Binci che conclude: «Così facendo il Comune fa bella figura, le casse del comune ringraziano, i cittadini un po’ meno».

La Giunta ha deciso che la prima rata della tassa rifiuti in città, in scadenza domani 17 maggio, potrà invece essere pagata fino al 30 novembre prossimo, senza incorrere per questo nell’obbligo di corrispondere sanzioni o interessi aggiuntivi a causa del ritardo. Ma la tempistica dell’annuncio, ad un fine settimana dalla scadenza, fa discutere.

Si potrà pagare il dovuto entro il 30 novembre, senza incorrere nelle procedure previste per il ritardato versamento. Stessa opportunità – e dunque niente sanzioni o interessi – per chi paga in ritardo anche la tassa sui passi carrabili e, in particolare per le attività commerciali, la tassa sull’occupazione suolo pubblico annuale o l’imposta sulle insegne pubblicitarie. Qui la scadenza era stata già posticipata ad inizio anno dal 31 gennaio al 31 maggio, ora sarà possibile saldare il tutto entro il 30 settembre.

Una opportunità che, per le attività produttive e commerciali che hanno dovuto affrontare le chiusure imposte dalle misure anti pandemia, si aggiunge alla riduzione della tassa già disposta in proporzione alla durata dello stop: meno 25% fra 30 e 90 giorni di blocco nel 2021, meno 50% da 90 a 180 giorni, meno 75% oltre sei mesi, anche non consecutivi. 

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