Jesi-Fabriano

Ponte San Carlo, l’amministrazione incalza regione e governo per la ricostruzione

Il Comune è intenzionato a fare pressione sugli organi sovralocali per poter riqualificare l'infrastruttura in condizioni precarie. Attacco del Pd sulla programmazione degli interventi

ponte san carlo
Ponte San Carlo

JESI – Ponte San Carlo, l’amministrazione Bacci prova a farsi sentire con regione e governo per finanziarne la demolizione e ricostruzione (circa 4 milioni di euro). «Questo è l’unico ponte in regione di competenza di un Comune, e non della Provincia, della Regione o dell’Anas – specifica l’assessore ai lavori pubblici, Roberto Renzi -. Necessita insomma di contributi sovralocali per essere messo in sicurezza». Due le possibilità: la manutenzione straordinaria o l’abbattimento e successiva edificazione ex novo.

«Le difficoltà insite nell’esecuzione di un qualsiasi intervento su strutture immerse nel terreno, nonché le problematiche e gli oneri connessi alla presenza di pile in alveo – fa sapere la Giunta Bacci – hanno portato il tecnico incaricato di effettuare l’analisi strutturale a sconsigliare la manutenzione straordinaria ritenendo più conveniente l’ipotesi di demolizione e ricostruzione. Quest’ultima soluzione, che è esente dalle incertezze degli interventi di ripristino e richiede costi di poco superiori a quelli necessari per il miglioramento sismico del ponte esistente, consentirebbe di adeguare il San Carlo alle esigenze attuali e alle norme in vigore, raggiungendo obiettivi importanti sia in termini di protezione sismica della struttura che dal punto di vista idraulico con la riduzione del numero di pile in alveo».

Non si placa, tuttavia, la polemica politica. «È giusto che i cittadini sappiano che alla prima opera pubblica importante di questa amministrazione – tuona il Pd -, i due gruppi di maggioranza cercano di giustificare la mancanza di risorse per la probabile realizzazione del ponte San Carlo, arrampicandosi sugli specchi scaricando,dopo sette anni di governo della città, le responsabilità sulle passate amministrazioni. Desta sconcerto questo metodo oramai diventato un refrain che vede questa amministrazione non prendersi le proprie responsabilità. Su questa necessità della ricostruzione del ponte San Carlo prima ci si chiede di collaborare, cosa che noi faremo a prescindere, poi si esce sulla stampa con questo attacco che evidentemente tende a coprire una incapacità di amministrare, tanto da minare il mantra che questa amministrazione è riuscita a risanare il bilancio. Da sottolineare che questa Amministrazione non è mai stata lasciata sola dalla Regione e dal Governo a guida Partito Democratico».

Erano stati Jesiamo e Jesinsieme, infatti, a sferrare l’attacco: Se potessimo utilizzare i soldi spesi per il risanamento delle partecipate istituite dalle amministrazioni precedenti, si potrebbe affermare senza ombra di dubbio che questa amministrazione avrebbe tutte le risorse per un’opera di enormi dimensioni come il Ponte San Carlo senza dover chiedere nulla a nessuno – si legge nella nota -. Un patrimonio cittadino dilapidato negli anni e un Comune preso nel 2012 sull’orlo del baratro. Con queste premesse, dalla stessa parte politica che nel tempo ha contribuito a tale indebitamento, provengono oggi richieste di asfaltature e manutenzioni impossibili da realizzare in maniera completa o nell’immediato. Speriamo, ma dubitiamo, di non ricevere altre sorprese ma intanto crediamo sia giusto che i cittadini sappiano».

Relativamente a Ponte San Carlo, comunque, l’assessore Renzi ha evidenziato che «non vi è alcuna situazione di allarme, né di pericolo», e che il divieto di transito ai mezzi superiori ai 35 quintali è un «provvedimento cautelativo suggerito dall’ingegnere che ha effettuato le analisi».

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