Jesi-Fabriano

Ponte San Carlo, il Ministero risponde “picche”

Il presidente del consiglio comunale jesino aveva posto all'attenzione dei parlamentari marchigiani la questione dell'infrastruttura, sorvegliata speciale per le sue condizioni precarie

ponte san carlo
Ponte San Carlo

JESI – Si dovranno trovare altre soluzioni per risolvere le precarie condizioni in cui versa il Ponte San Carlo, già interessato dallo scorso mese di maggio ad una riduzione dei carichi di transito.

consiglio comunale jesi
Il consiglio comunale di Jesi

Il comune di Jesi si era fatto sentire con il governo (leggi l’articolo) per finanziarne la demolizione e la ricostruzione (circa 4 milioni di euro) e stamattina (24 luglio) il presidente del consiglio comunale, Daniele Massaccesi, ha annunciato la risposta negativa da parte dell’ufficio di Gabinetto del Ministero.

Con riferimento alla richiesta avanzata dal Comune e pervenuta agli uffici del ministero il 18 giugno scorso, si precisa che «l’infrastruttura, come noto, non ricade nella sede stradale di interesse nazionale e pertanto, pur riconoscendo l’importanza della problematica rappresentata, la stessa esula dalle competenze della Direzione generale».

Porte chiuse, dunque, da parte del Governo cui non compete l’intervento sull’infrastruttura. Il San Carlo scavalca il fiume Esino e raggiunge il quartiere Minonna e la Statale 362. A questo punto delle due possibilità avanzate, la ricostruzione ex novo e la manutenzione straordinaria, sembra evidente che sia rimasta una sola strada da percorrere. Per il momento la strada rimane vietata al transito per i mezzi pesanti con peso complessivo a pieno carico superiore ai 35 quintali. Interdetto pertanto il passaggio degli autobus sia del servizio urbano che extraurbano, così come quello di scuolabus, mezzi della raccolta rifiuti e camion in generale.

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