Jesi-Fabriano

Jesi, ponte San Carlo: arriva il cantiere

Per verificare entità dei disagi e efficacia delle possibili misure per mitigarli, una sperimentazione di come sarà vivere senza San Carlo sarà effettuata dal 5 al 7 giugno prossimi, con la chiusura totale del ponte

La bonifica in zona ponte San Carlo, foto d'archivio

JESI – Al via da oggi, lunedì 29 maggio, le operazioni d’allestimento del cantiere per demolizione e ricostruzione di ponte San Carlo. Lo ha anticipato ai cittadini di MInonna l’amministrazione comunale, in vista di un intervento che stravolgerà a lungo viabilità e collegamenti del quartiere e dell’intera città, “tagliando” il più diretto collegamento a scavacare l’Esino fra, da un lato, il centro urbano, e dall’altro svincolo Jesi Centro della S.S.76 e provinciale per Santa Maria Nuova, Filottrano, Macerata.

Spiega per il Comune l’ingegnera Manuela Marconi: «Dal 29 maggio l’allestimento del cantiere, poi partiranno operazioni propedeutiche allo spostamento dei sottoservizi dal ponte, da concludere fra agosto e settembre. Poi l’abbattimento del San Carlo. Quattrocento giorni di lavori, il nuovo ponte sarà pronto fra fine luglio e inizio agosto 2024». Quanto al ventilato guado per oltrepassare comunque l’Esino in condizioni di bassa portata, sfruttando quella che sarà la strada di cantiere, potranno utilizzarlo solo «i mezzi di soccorso dei vigili del fuoco, che ora sul San Carlo (chiuso al traffico pesante dal 2018, nda) non possono passare, e l’ambulanza del 118 ma solo in arrivo, perché col passeggero – paziente a bordo, per motivi di sicurezza, non sarà possibile». Non il traffico privato dunque, «creare le condizioni per una condivisione della stessa strada fra mezzi di cantiere e auto private avrebbe significato per motivi di sicurezza dover porre delle barriere fisse sull’Esino, soluzione impraticabile per scongiurare che in caso di piena le barriere possano crerare ostacolo al fluire dell’acqua». Un secondo guado, separato da quello legato alla strada di cantiere, avrebbe invece comportato «la necessità di creare una viabilità temporanea accessoria ai due imbocchi per l’utilizzo. Sarebbe servito un vero e proprio progetto alternativo, il rapporto costi-benefici rispetto al tempo limitato di utilizzo dell’opera, non sarebbe stato vantaggioso».

Per verificare entità dei disagi e efficacia delle possibili misure per mitigarli, una sperimentazione di come sarà vivere senza San Carlo sarà effettuata dal 5 al 7 giugno prossimi, con la chiusura totale del ponte. Nei 3 giorni di sperimentazione, navette gratuite collegheranno ogni mezz’ora Minonna con Porta Valle (e di qui gli autobus per il resto della città), passando da S.S.76 e Jesi Est. Senza San Carlo la circolazione alternativa per il centro passerà a ovest da via Piandelmedico e poi via Roma e a est dalla S.S.76 da imboccare allo svincolo Jesi Centro di Minonna. Consigliata maggiormente quest’ultima, «più corta e, con le arterie della zona industriale, con una viabilità di più ampia portata» hanno detto i tecnici.

Aperta la manifestazione d’interesse da parte del Comune per locali che – dopo il dispensario farmaceutico inaugurato poche settimane fa –ospitino un ufficio di prossimità per i residenti. Si sta valutando con Ast la possibilità di un presidio sanitario a Minonna, con la presenza di una ambulanza, per i periodi in cui il ponte non sarà ancora stato riscostruito.

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