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Jesi, Polizia Locale: la tecnologia contro documenti falsi e rifiuti abbandonati

«Ci si muove sia per le dotazioni tecnologiche, sia per il personale: oggi sono 34, più il comandante, le unità in organico, obiettivo è arrivare a 38 entro la fine dell’anno»

Il sindaco Fiordelmondo e il comandante Lupidi

JESI – Due apparecchiature “smart fad” per l’individuazione di documenti e patenti false, «fenomeno – spiega il comandante della Polizia Locale di Jesi Cristian Lupidi – dai numeri significativi per una realtà medio piccola come la nostra». E poi I-Cam 3D per il rilievo tridimensionale sul luogo di sinistri stradali e un nuovo, secondo, etilometro. A fronte di 30mila euro di investimento (fondi regionali co-finanziati dal Comune), e al fianco delle foto trappole noleggiate contro l’abbandono dei rifiuti, sono le novità tecnologiche a disposizione della Polizia Locale jesina, presentate dal sindaco Lorenzo Fiordelmondo insieme al comandante Lupidi.

Dice Fiordelmondo: «La Polizia Locale è per noi un elemento di crescita della città. Abbiamo voluto da subito darle una spinta, avviando l’iniziativa della polizia di quartiere, che proseguirà toccando tutte le aree della città, e con una riprogrammazione, che è partita dal darle dopo anni un comandante stabile. Ci si muove sia per le dotazioni tecnologiche, sia per il personale: oggi sono 34, più il comandante, le unità in organico, obiettivo è arrivare a 38 entro la fine dell’anno».

Racconta Lupidi: «Dall’infrarosso alla luce radente, che consente di verificare la presenza delle incisioni a rilievo utilizzate su documenti di alcuni Paesi europei, lo smart fad permette un controllo più incisivo, che a volte passa anche dal contatto con l’Interpol e ufficiali esteri, su patenti, documenti e carte di circolazione falsificate anche internazionali. Quanto alla I-Cam, il rilievo tridimensionale serve ad una attività più celere e al tempo stesso precisa sul luogo degli incidenti». E poi un secondo etilometro e il consolidato utilizzo del targa system per individuare auto non in regola con assicurazione e revisione. «Strumenti – spiega Lupidi – per una circolazione più sicura».

Per le foto trappole, «i primi riscontri – dice Lupidi – indicano che in alcune aree interessate dal fenomeno, come in via Acquaticcio, la situazione è migliorata. Il loro posizionamento è sempre accompagnato dalla installazione del cartello che ne segnala la presenza».

Su questo fronte, da dicembre scorso, una settantina le sanzioni. Una volta acquisite le immagini, l’agente operatore controlla le riprese e, laddove accerta l’infrazione, raccoglie i relativi fotogrammi che evidenziano l’individuo, eventualmente l’auto e il numero di targa che consente di risalire al proprietario o al suo utilizzatore. A seconda dell’infrazione riscontrata le sanzioni variano da 50 a 160 euro. Può esserci il deferimento all’autorità giudiziaria per fatti penalmente rilevanti, ovvero l’abbandono di rifiuti generati nell’ambito di attività produttive.

Le aree dove si è registrato il più alto numero di violazioni sono state Via Acquaticcio (una trentina), Via Martiri della Libertà (25) e Piazza Baccio Pontelli (una decina).

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