Jesi-Fabriano

Jesi, il rumore politico di un albero che cade: scintille in Comune sui tigli di viale Trieste

Botta e risposta tra i gruppi di maggioranza e opposizione. Intanto l'Amministrazione spiega il motivo della decisione dell'abbattimento

Uno dei cartelli affissi a difesa dei tigli

JESI – La questione dei 12 tigli da abbattere in viale Trieste si offre, con estrema facilità, all’ennesimo scontro politico tra maggioranza e opposizione. Perché in questa delicata questione che coinvolge sia l’aspetto urbanistico di un viale storico della città, sia la salute stessa delle piante e l’incolumità pubblica se questi alberi ammalorati dovessero cedere e abbattersi su persone o mezzi, la priorità sembra quella dei reciproci “j’accuse” con buona pace dei cittadini che, per conto loro, stanno cercando di mobilitarsi con petizioni e periti agronomi per salvare il verde pubblico.

Nel derby della questione, scende in campo per prima l’opposizione: è “Jesi in Comune” infatti che per prima scopre e rende pubblica la notizia della determina comunale con cui verrà disposta la manutenzione del verde con potature e abbattimento di 12 tigli in viale Trieste. «Sono tantissime le segnalazioni che abbiamo ricevuto. Non ci stupisce la modalità sorda di chi non informa e non ascolta la città, ma vogliamo vederci chiaro e faremo un accesso agli atti per capire come sono andate le cose – scrive Jesi in Comune – chiediamo al Comune che venga resa subito pubblica la perizia che evidenzia la malattia delle piante. Inoltre riteniamo più che necessario richiedere un parere esterno per cercare una soluzione alternativa all’abbattimento».

La manifestazione in difesa dei tigli di viale Trieste


Pronta la reazione della maggioranza, che addita la presa di posizione di Jesi in Comune come una “costante necessità di raccontare le cose come non stanno”. In un documento infatti, i gruppi consiliari di maggioranza “Jesiamo”, “Jesinsieme”, “Patto x Jesi” riferendosi alle notizie diffuse dall’opposizione parla di «mezze verità visti gli esiti del sopralluogo effettuato dai tecnici per controllarne lo stato, si rende necessario l’abbattimento di alcuni alberi in viale Trieste. Si tratta di 12 tigli che, a seguito della verifica strumentale da parte dei tecnici incaricati dal Comune di Jesi, sono risultati malati e si è accertata la necessità di un’urgente manutenzione straordinaria per pubblica incolumità. Proprio perché ci sono le “manutenzioni” ci si accorge che qualcosa non va – sottolinea la maggioranza – e stiamo parlando di una determina dell’ufficio preposto al verde pubblico, nessuna decisione politica come si vorrebbe far credere. Pubblica incolumità. Vuol dire che in certe condizioni meteo o con il semplice passare del tempo gli alberi, o parte di essi, potrebbero cadere costituendo pericolo per chi si trova a transitare nei pressi con annesse responsabilità. Infine – concludono i gruppi consiliari a sostegno del sindaco Bacci – va sicuramente detto che i 12 tigli malati saranno sostituiti da altrettanti tigli giovani, la piantumazione è prevista per novembre».

Viale Trieste puntellato dei tigli


Entra dunque in scena l’Amministrazione Comunale che spiega come stanno le cose.
«Per ciascuno dei 12 tigli che purtroppo si dovranno abbattere in viale Trieste vi è una relazione tecnica di un professionista agronomo che ne certifica le dimensioni, quanto risulta da analisi visive, le strumentazioni tecniche utilizzate per accertare la presenza di cavità interne e lo stato dell’apparato radicale, le lesioni riscontrate, la perdita delle funzioni ecosistemiche, il rischio di cedimento improvviso sia delle singole branche che dell’intero albero con evidenti rischi per la pubblica incolumità ed i riferimenti normativi attraverso i quali se ne prescrive l’abbattimento». L’Amministrazione cerca di fare chiarezza soprattutto per i cittadini. «Ciascuna delle seguenti relazioni erano state richieste dopo che, a seguito di un monitoraggio delle alberature in città, la situazione dei tigli di viale Trieste aveva destato qualche preoccupazione. L’intera relazione è ovviamente agli atti e a disposizione di chiunque interessato a capire per quale motivo non vi era possibilità alcuna di curare tali alberi ormai a ciclo vitale concluso. Ovviamente saranno prontamente sostituiti con nuovi tigli per garantire le caratteristiche ambientali e visive del Viale». Ma l’eco degli attacchi politici ha i suoi effetti. «Spiace constatare ancora una volta la strumentalizzazione di un gruppo politico già proiettato in campagna elettorale che, pur di polemizzare contro questa Amministrazione, non si fa scrupoli di gettare fango su professionisti chiamati a valutare, sulla base di titoli di studio ed esperienza consolidata, lo stato di salute delle piante in città e, di conseguenza, la tutela dei passanti. Non potevamo pretendere da tale gruppo, viceversa, un accenno sui circa 500 nuovi alberi in corso di piantumazione in parchi ed aree verdi di tutta la città», conclude l’Amministrazione comunale.

Pungolata, “Jesi in Comune” rilancia, rispondendo alle accuse. «Oltre a scaricare sui tecnici discorsi circa responsabilità politiche, si afferma a chiare lettere che “Jesi in comune“ non si fa scrupolo di gettare fango sui professionisti chiamati a valutare lo stato di salute delle piante. Siamo convinti che quando l’asprezza dei toni deborda nel giudiziario si ha il fallimento della politica».

I cittadini, lasciando battagliare i vari politici, si sono mobilitati autonomamente con una petizione depositata in Comune (foto Francesca Tilio)

Interviene anche il Partito della Rifondazione Comunista, che estende la questione su ambiti cittadini che interessano non solo il quartiere della Stazione ferroviaria ma tutta la città: «La comunicazione dell’Amministrazione Bacci, del prossimo taglio di 12 tigli in Viale Trieste, ha sortito un effetto salutare per la popolazione jesina. In tanti e tante ieri sera (domenica 6 febbraio ndr) eravamo lì anche se residenti in altri quartieri della città – scrive Sergio Ruggeri -. Dalla legislatura provinciale del 1994-1998 e le Amministrazioni locali, non ci sono più stati interventi che si ponevano il problema della viabilità e vivibilità di quel viale. Confidando nello spirito partecipativo della popolazione, ci piace pensare che la vicenda Caterpillar abbia evocato e rianimato l’animo profondamente democratico di questa città, le sue tradizioni migliori, solidaristiche, combattenti per la democrazia e la partecipazione popolare. Molto modestamente cercheremo di fare la nostra parte e daremo il nostro contributo».

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