Jesi-Fabriano

Jesi, pista di atletica del Polisportivo Cardinaletti nel degrado: l’allarme di Space Running Asd e Atletica Jesi

Le due associazioni lamentano incuria e strutture non più omologate per gli allenamenti: sono oltre 30 anni che nessuno fa manutenzione

JESI – La pista di atletica leggera del Polisportivo Cardinaletti in stato di abbandono da oltre 30 anni. Una struttura, realizzata nel 1988, che potrebbe ospitare gare e attività esclusivamente riservate alle discipline dell’atletica leggera – corsa, marce, concorsi e prove multiple – e invece versa in stato di degrado. Erbacce, incuria e un fondo in gomma che non viene cambiato da troppi anni. A denunciare la situazione sono due associazioni sportive jesine – la Space Running Asd e Atletica Jesi – concorrenti ma solo in gara, unite dallo stesso obiettivo di far sentire la propria voce all’Amministrazione comunale, specie ora che la città si sta mobilitando per l’organizzazione della tradizionale Notte Azzurra dello sport di inizio settembre. L’atletica, che ha anche i suoi campioni come Tonini Cardinali nella marcia, Daniele Caimmi nella maratona, Simona Santini e Rosaria Console nel mezzofondo, Diego Ciattaglia nelle ultramaratone, non ha eppure una struttura idonea a farli allenare né a ospitare le competizioni.

«Dopo il boom olimpico, in molte città ha preso campo la pratica dell’atletica e molti impianti, anche col Pnrr, hanno fatto restyling o sono sorti ex novo come campiscuola (senza calcio) – sottolinea Andrea Marani storico allenatore dell’Asd Space Running che posta sui social eloquenti immagini della pista del Cardinaletti – ma a Jesi la situazione è imbarazzante: un vialetto di accesso perennemente scavato dall’acqua piovana e fangoso in caso di pioggia, pista in condizioni pietose che perde pezzi giorno dopo giorno, buca del salto in lungo invasa dalle erbacce, battuta per salto con tavolette fatiscenti, segnaletica a terra quasi invisibile. Però, come d’incanto, il campo da calcio trattato come un tavolo da biliardo». La Asd Space Running sottolinea un «totale disinteresse di chi gestisce e di chi amministra (compresa la giunta precedente a questa) ma col progetto di aumentare per la seconda volta le tariffe (a gennaio il 10%, a settembre un ulteriore 15%) e per quale servizio? Oltretutto – continua – sempre più atleti/e accusano dolori alle articolazioni per la durezza e la disomogeneità del fondo in gomma (o quel che ne resta). Sono 35 anni che non spendono un soldo per la pista, mentre dovrebbe essere rigenerata ogni 10 anni. Azzurri come Tonini Cardinali nella marcia, Daniele Caimmi, Simona Santini, Rosaria Console nel mezzofondo, Diego Ciattaglia nelle ultramaratone e tanti atleti partecipanti di diritto ai campionati italiani, non sono serviti per muovere qualcosa verso questo sport – conclude Marani amareggiato – spero che qualcuno si prenda a cuore il problema e dia l’opportunità di poter svolgere questa attività con attrezzature adeguate e magari organizzare anche qualche competizione».


Gli fa eco Maurizio Marini, jesino, atleta master dell’Atletica Jesi, secondo al campionato italiano 200 metri, terzo ai 100 metri e decimo al campionato mondiale. «Il nostro auspicio – spiega – è che con l’occasione del Pnrr si possa attingere ai fondi necessari per sistemare il campo, renderlo funzionale con le attrezzature adeguate. E’ uno sport bellissimo ma che è stato messo all’angolo, in una città di campioni in tutte le discipline. Anche l’atletica leggera, con una pista adeguata e funzionale, potrebbe rifiorire e dare alla città di Jesi altri campioni anche in questa disciplina. Perché oggettivamente, mai come in questo momento ci sarebbe la possibilità di sistemare le cose, se ci fosse la minima volontà politica di farlo. Se non cogliamo l’opportunità unica offerta dal Pnrr perderemo insieme alla pista la possibilità di poter praticare l’atletica che non a caso è considerata la regina degli sport. Jesi nella segnaletica stradale ama fregiarsi del titolo di “Città Europea dello Sport” in realtà bisognerebbe correggere il cartello aggiungendo …tranne che dell’Atletica Leggera”. Ci sentiamo penalizzati – continua Marini – calcio, scherma, pallavolo, basket, pattinaggio, nuoto e pallanuoto, rugby e arti marziali hanno la possibilità oltre che di essere praticati in strutture idonee ma anche di organizzare gare federali. L’atletica a Jesi no. La pista è in completo disfacimento, non è più omologata da decenni e non è possibile organizzarci gare. Siamo costretti ad allenarci in altre strutture fuori Jesi pur essendo società sportive jesine e non è giusto».

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