Jesi-Fabriano

Jesi: lui la picchia e aggredisce col coltello, lei si salva raccontandolo nel corso di una visita medica. Indagato 24enne tunisino

La giovane, 22enne cittadina italiana di seconda generazione, approfittando di un momento in cui era sola era riuscita a informare i sanitari di via Guerri della grave situazione. E questi, per far allontanare lui, l'avevano fatta portare in ambulanza al pronto soccorso

Ospedale Carlo Urbani

JESI – Nella giornata di ieri 12 marzo, al termine di attività investigativa espletata dal personale di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Jesi, al comando del Dirigente Vice Questore dottor Paolo Arena e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, è stata data esecuzione all’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale, di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa a carico di un 24enne tunisino indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia.

L’indagine è originata dalla segnalazione del Pronto Soccorso di un codice rosso a fine febbraio, in favore di una ragazza ventiduenne, la quale era stata percossa dal marito. La donna per sfuggire al controllo capillare che l’uomo attuava nei suoi confronti, gli aveva detto che stava uscendo di casa per una visita medica presso gli uffici dell’Ast di via Guerri, in quanto pensava di essere incinta. Lui aveva deciso di accompagnarla. Qui, approfittando di un momento in cui era sola, la giovane informava i sanitari presenti della grave situazione che stava vivendo. Gli operatori, per far allontanare il soggetto, avevano fatto giungere sul posto un’ambulanza per trasportare la donna al pronto soccorso. Lì il personale presente ha allertato subito il 112 NUE e gli Agenti intervenuti hanno acquisito le prime informazioni dalla donna, che unite ai successivi accertamenti, hanno permesso di acclarare che la giovane, cittadina italiana di seconda generazione, era vittima di maltrattamenti sia fisici che psichici da parte dell’uomo con il quale si frequentava da circa due anni. Questi, in preda a continui attacchi di gelosia, oltre ad ingiuriare malamente la ragazza la colpiva spesso con calci, pugni e schiaffi. I due avrebbero soggiornato in un bed & breakfast ubicato a Jesi negli ultimi mesi dell’anno appena trascorso, e da lì poi, sarebbero andati a convivere, ospiti presso l’abitazione di un amico comune.

In entrambi i luoghi si sarebbero consumate violenze fisiche, nello specifico, all’interno della struttura ricettiva una sera la donna sarebbe stata aggredita per futili motivi anche con l’uso di un coltello, invece nell’abitazione, si sarebbero consumati più episodi di violenza, agevolati alla presenza in casa di un ulteriore uomo, ovvero l’amico che li ospitava, situazione che avrebbe ingenerato ulteriori pretesti per dar sfogo ai raptus.

L’uomo rimproverava spesso alla donna anche il fatto di avere un permesso di soggiorno di breve durata, e illudendola con i suoi buoni propositi, la convinceva anche a sposarlo, in modo da rendere più stabile la propria posizione ed ottenere nel tempo la cittadinanza italiana. La donna più volte si era illusa che lo stesso potesse cambiare, ma ogni volta la fiducia data, era stata spazzata via dalle ingiurie e dalle botte, fino all’intervento dei Poliziotti, la cui attività investigativa, faceva emergere la pericolosità dell’uomo. A seguito dell’informativa redatta, il Gip, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, ha adottato la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento alla persona offesa.

L’indagato non dava il consenso all’applicazione del braccialetto elettronico, pertanto, nei suoi confronti è stata applicata l’ulteriore misura cautelare del divieto di dimora in ogni comune della provincia di Ancona. Il provvedimento costituisce una misura cautelare emessa in sede di indagini preliminari, e l’indagato si presume non colpevole, fino a sentenza definitiva.