Jesi-Fabriano

Nuovo centro Alzheimer, due anni di lavori

Il sindaco di Jesi Massimo Bacci intende inserire subito il progetto, finanziato con 800 mila euro da Cassio Morosetti, nel piano delle opere pubbliche e avviare l'iter per vederlo completato nel 2020

anziano

JESI – Sorgerà in via Finlandia, nei locali ex asilo Cepi, il nuovo centro Alzheimer finanziato dall’artista Cassio Morosetti (leggi l’articolo). Il vignettista jesino, trapiantato da oltre settanta anni a Milano in protesta con la sua città natale, ha stanziato 800 mila euro per realizzare la struttura a servizio delle persone affette da tale demenza degenerativa. Serviranno, salvo imprevisti, due anni di tempo. E l’amministrazione è già al lavoro per dar seguito alla volontà  di Morosetti, il cui generoso atto di mecenatismo è vincolato.

«Innanzitutto – anticipa il sindaco Massimo Bacci, che venerdì scorso è stato a Milano per formalizzare l’atto di donazione -, dobbiamo inserire il nuovo centro Alzheimer nel piano delle opere pubbliche. Contiamo di farlo per poterlo mettere in approvazione nel consiglio comunale di fine settembre. Quindi andremo sul mercato a cercare professionisti specializzati in grado di progettare strutture di questa complessità. Faremo, insomma, il bando. Le risorse ci sono, dunque credo che, essendo simile al Maschiamonte, possa davvero essere completato in un paio di anni. Salvo, ovviamente, intoppi».

Il sindaco Massimo Bacci, Cassio Morosetti e l’assessore Marialuisa Quaglieri

Morosetti, comunque, al di la dei suoi 96 anni, ha già detto che non sarà all’inaugurazione. «Sono scappato da Jesi settanta anni fa, non ci sono più tornato, amo moltissimo il mio paese. Tutte le notti, prima di addormentarmi, passeggio per le vie di Jesi, guardo i dettagli, osservo i muri – confessa Morosetti -. Ma ho un caratteraccio e non ho intenzione di tornarci. Quando sono partito per la guerra, negli anni 40, erano tutti fascisti e mi avevano promesso un posto da usciere al sanatorio. Ma quando sono tornato, quel posto non l’ho avuto e nel frattempo erano diventati tutti comunisti. E poi sono pure molto vecchio».

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