Jesi-Fabriano

Jesi e il monumento alla Pace di Capo Nord, lettera ai candidati sindaci: «Oggi come nel 1986, da voi un’iniziativa di amicizia»

A inviarla “Quelli di Piazza delle Monnighette” e Gabriele Fava, sindaco all’epoca: dopo il viaggio di due jesini nel 1986, l'anno dopo fu la piccola Gloria, alunna della Mazzini, a realizzare la parte riguardante l'Europa dell'opera di Capo Nord

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JESI – Una lettera aperta ai candidati a Sindaco della Città di Jesi, rammentando una vicenda della seconda metà degli anni ’80 da rinverdire nel segno del valore della Pace, aggredito e messo in discussione da più parti, oggi come allora. A inviarla sono “Quelli di Piazza delle Monnighette” e il professor Gabriele Fava, sindaco all’epoca dei fatti.

Gabriele Fava

«Ci permettiamo di rivolgerci a Voi per narrare, in sintesi, una vicenda che riguarda la nostra Città e che, essendosi svolta molti anni or sono, probabilmente sfugge alla Vostre memorie giovanili, e  presentarVi, inoltre, una proposta. Nel 1986 due nostri concittadini, Massimo Bini e Franco Mancinelli, partono in macchina da Piazza della Repubblica diretti a Capo Nord, portando con sé oltre 250 lettere di alunni delle nostre scuole elementari destinate ai loro coetanei norvegesi e recanti messaggi e disegni di amicizia e di pace. Giunti nella Cittadina di Honnisvag, la più a nord della Norvegia, consegnano le lettere al Sindaco Mathisen affinché le trasmetta agli alunni delle scuole locali. Così avviene. Bini e Mancinelli riportano a Jesi i numerosi messaggi di risposta dei bambini norvegesi che esprimono forti sentimenti di fratellanza».

«L’anno successivo – prosegue il racconto – un intellettuale norvegese, Simon Flem Devold, probabilmente ispirato da quello scambio epistolare, avanza il proposito di realizzare a Capo Nord un monumento dedicato alla pace e a tutti i bambini della Terra. L’idea si definisce nel programma “Children of Earth” che prevede di scegliere 5 bambini, uno per ogni continente, per progettare e realizzare, ciascuno, una parte del monumento. Il viaggio di Bini e Mancinelli produce un risultato davvero straordinario: per rappresentare l’Europa, infatti, la scelta cade su Gloria, scolara jesina che frequenta la classe VA della Scuola Mazzini. Gloria prepara con entusiasmo il plastico del suo medaglione (alla fine saranno 7 i grandi medaglioni: 5 dei continenti, 1 riassuntivo e 1 dei bambini di Honnisvag) e nel 1987 vola in Norvegia per dare forma e dimensioni reali al suo bozzetto. Il monumento ancora oggi è lì, in cima all’Europa, e su un suo componente sono incisi il nome di Gloria e quello di Jesi».

«Fin qui – concludono – il capitolo di storia della nostra Città, in ragione del quale avanziamo una proposta: quella di farVi interpreti di una iniziativa di pace, promuovendo una conferenza online con i Sindaci delle 6 città mondiali di provenienza di quei bambini di Capo Nord. Essa ci appare, sia sul piano ideale, sia nella drammaticità bellica del momento, molto significativa e certo non banale per i valori di cui sarebbe portatrice».

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