JESI – Domenica pomeriggio, 23 febbraio, presso l’ex Cascamificio di viale don Minzoni si è svolta l’inaugurazione del nuovo centro culturale islamico “Al Huda”, cui ha preso parte il sindaco Lorenzo Fiordelmondo insieme alla giunta. Ma a pochi giorni da quel taglio del nastro, momento certamente importante soprattutto per l’ampia comunità islamica cittadina ma non solo, sui social monta la polemica. E lo fa nel peggiore dei modi, con commenti razzisti, espliciti e minacce pesanti rivolte al primo cittadino e all’amministrazione da parte di un utente. Minacce gratuite, violente, come purtroppo se ne leggono troppo spesso sui canali social dove la pubblicazione di minacce esplicite avviene con estrema semplicità.
«Dovrete fare i conti con il piombo», questa la frase (giustamente) incriminata. Minacce che seguono pesanti critiche all’amministrazione, accusata di aver favorito gli stranieri rispetto agli jesini, anzi a discapito della città.
La reazione del primo cittadino è stata immediata e sul suo profilo ha postato i vergognosi commenti, rispondendo con decisione. «Domenica pomeriggio la Comunità islamica ha inaugurato la nuova sede del centro culturale. Una giornata di festa, con tante persone, non solo fedeli, che hanno accolto quella giornata con gioia – scrive il sindaco sulla sua pagina social ufficiale – nonostante questo, qualcuno ha rovesciato tutta la propria cattiveria e frustrazione sotto forma di commenti indecorosi, scritti, pubblicati e lasciati pubblicare, nei quali si intima a chi amministra la città che “sì, però dovrà fare i conti col piombo”. Minacce gratuite, violente e inaccettabili».
Minacce cui il primo cittadino non intende piegarsi, sostenuto con solidarietà e vicinanza dalla parte sana della società che condanna certi atteggiamenti. Parte sana che, magari contemplando una diversità di vedute politiche, condanna con forza queste azioni violente. Solidarietà anche dalle diverse componenti politiche e dal resto della Vallesina. «Darò fondo ad ogni azione per cercare di tracciare un argine alla deriva materiale e verbale alla quale non intendo né adeguarmi, né tantomeno arrendermi. Jesi è una città intelligente, dal “graffio elegante” quando occorre. Una cosa però è il dibattito, anche quello acceso, altro le minacce e la violenza. La speranza – conclude Fiordelmondo – è che sappia custodirlo e conservarlo con cura, prendendo le distanze da chi lo deturpa».
Jesi, minacce social dopo l’inaugurazione del centro culturale islamico. «Dovrete fare i conti col piombo»
La reazione del sindaco Fiordelmondo è stata decisa. Sostegno e vicinanza dalla collettività e dal mondo politico
