Jesi-Fabriano

Jesi, Massimo Bini morto in e-bike: il 27 marzo l’autopsia

Il Pm della Procura ha voluto approfondire gli accertamenti per capire se Bini sia stato colto da malore

JESI – Servirà un’autopsia per far luce sulle cause della morte di Massimo Bini, il 44enne jesino trovato cadavere dentro un canale di scolo in via San Marcello, domenica scorsa). Inizialmente il Pm aveva disposto un’ispezione cadaverica esterna e gli esami tossicologici per sciogliere i dubbi su questa morte che ha scosso profondamente la comunità. Ma poi, il magistrato aveva ordinato un’autopsia che avrebbe dovuto svolgersi ieri 22 marzo. L’accertamento è stato rinviato a lunedì 27 presso l’obitorio dell’ospedale Carlo Urbani. Il medico legale avrà poi 90 giorni per stilare il referto e dare quella risposta che tutti i familiari e gli amici di Massimo stanno aspettando. Una risposta che comunque non lenirà il dolore per la sua perdita.

Parallelamente, proseguono le indagini condotte dalla Polizia locale sulla bici elettrica su cui Massimo viaggiava domenica. Da una prima analisi sembra che il mezzo non abbia segni di un contatto con un altro veicolo, ma gli accertamenti sono in corso. L’autopsia dovrebbe spiegare se Massimo è morto per un malore fatale che lo ha colto mentre stava pedalando o se piuttosto il decesso sia sopraggiunto per i traumi dovuti all’impatto con l’asfalto. Ancora attesa, ancora dubbi, ancora tantissimo dolore per gli anziani genitori e per quanti volevano bene a questo gigante dal cuore d’oro.

Massimo Bini, morto domenica in via San Marcello mentre tornava a casa dai genitori



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