Jesi-Fabriano

Jesi, gli muore il cagnolino: tappezza la città di manifesti col suo Romeo

Giovanni Zappelli ha voluto salutare il suo barboncino Romeo, il suo più grande amico, con dei manifesti affissi nei luoghi frequentati insieme

JESI – La fedeltà di un cane ci insegna che l’amicizia può durare per sempre. Questo messaggio, arrivato dritto al cuore nel commovente film “Hachiko”, è una delle più grandi verità della vita. Una verità che solo chi è stato amato da un cane può comprendere appieno. Giovanni Zappelli ha voluto salutare il suo più grande amico con dei manifesti affissi nei luoghi di Jesi frequentati insieme a Romeo. Con cui ha tappezzato la città.

Giovanni Zappelli col suo piccolo Romeo

Sarà eterna anche l’amicizia che ha legato fin dal primo momento il piccolo barboncino nano Romeo a quello che poi è diventato non il suo padrone, ma il suo più grande amico per sempre: il dottor Giovanni Zappelli. «Lui ha scelto me e la mia famiglia 12 anni fa – racconta Zappelli –, eravamo reduci dal lutto del nostro barboncino, Camilla, le figlie ancora piccole non volevano stare senza il loro cagnolino e ne volevano uno uguale, con il pelo color albicocca. Così andammo a Faenza, all’allevamento Bosi, dove sapevamo esserci una cucciolata di barboncini. Romeo era nato da poco, con un’andatura incerta, quasi ruzzolando, ci venne incontro con quei suoi occhioni neri e l’aria buffa, un bel tipo dal profilo irresistibile. Ci fece subito sorridere, anche se nel cuore eravamo tristi per aver perso Camilla. E ha continuato a far sorridere noi e chiunque ci stesse intorno per i 12 anni che Romeo ha riempito la nostra vita». Crescendo in quella che era diventata la sua famiglia, il piccolo Romeo ha conquistato sempre più spazi nei cuori di tutti. Immancabile presenza a casa, in giro, ai giardini di viale Verdi e al polisportivo Cardinaletti, così come nello studio del dottor Zappelli, se ne stava buono buono in attesa di uno sguardo ricambiato, di una coccola o di qualcuno disposto a giocare con lui alla palletta.

Una vita simbiotica, la sua, con quella del dottor Giovanni che oggi, col cuore spezzato, deve superare il momento più duro. Il distacco dal suo piccolo amico. «Romeo si è allontanato improvvisamente da me, da noi – racconta ancora con commozione –, si è allontanato per un po’ facendolo dalle mie braccia e quasi senza farsi accorgere, salutando tutti i suoi amici con un sorriso. Ultimamente soffriva di una cardiopatia. I suoi 11 anni e mezzo (a febbraio ne avrebbe compiuti 12), che per noi umani sono quasi 80 anni, gli pesavano. Il cuoricino era fiaccato. Lunedì mi ha rivolto un ultimo sguardo, sembrava sereno. Poi ha reclinato la testolina e si è addormentato». Il cuoricino di Romeo aveva smesso di battere, un arresto cardiaco. Non siamo così diversi dopotutto, solo che i cani sono molto migliori di tanti esseri umani. E lo dimostrano.

Romeo e la sua palletta

«Ho un grande vuoto – conclude Giovanni Zappelli –, lo stesso che c’è adesso in casa, in macchina, in studio. Sembrano spazi così grandi senza la sua allegria e la sua capacità di far sorridere». Giovanni ha deciso di far cremare il piccolo amico e custodire le ceneri in casa. Un modo per non separarsene del tutto. Ma l’ultimo saluto voleva essere speciale e condiviso con tutti, perché tutti conoscevano Romeo e gli volevano bene, poiché il contrario sarebbe stato impossibile: Giovanni ha fatto affiggere dei manifesti in viale Verdi e al Polisportivo Cardinaletti con l’immagine di Romeo e la sua pallina preferita. «Un messaggio d’amore per lui e a sua volta, quel suo sguardo dolce e divertente che sembra dirci “non dimenticatevi mai dell’amore e del gioco”…».

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