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Jesi, l’autorecupero è in via Roma. Bacci: «Interesse per le periferie»

Acquisito l’immobile del complesso “La Fornace” dalla cooperativa che attuerà il progetto. Al momento prenotati 4 alloggi su 12 previsti: si spera di poter partire coi lavori, una volta assegnati gli altri, in primavera

Il sindaco Massimo Bacci, l'assessore Renzi e i responsabili presentano il progetto di autorecupero al via a Jesi

JESI – Dodici alloggi in autorecupero al posto dell’ex cartiera dal complesso “La Fornace”, zona di via Roma. È l’obiettivo del progetto che, acquisito ora l’immobile dalla cooperativa che lo attuerà, si prova finalmente a concretizzare, dopo i precedenti tentativi effettuati su San Martino e ex Giuseppine. Operazione che oggi, 16 febbraio, il sindaco Massimo Bacci e l’assessore a urbanistica e lavori pubblici Roberto Renzi hanno presentato, tra Via Diaschi e Via della Fornace, al cospetto dell’edificio coinvolto, insieme a Marco Gargiulo, presidente della Cooperativa Spazio Comune che è il soggetto gestore dell’intervento, e a Fabio Romagnoli, presidente della Cooperativa San Martino che ne è soggetto attuatore.

Per Bacci, un impegno che dimostra «questa amministrazione si è interessata anche alle periferie, anche se in una città come Jesi di periferie è difficile parlare». L’assessore Renzi assicura: «Il Comune sta completando gli atti di trasferimento a sé della proprietà delle aree a tutt’oggi ancora private nella zona, dopo di che potrà procedere a riasfaltatura e sistemazione».

L’immobile interessato dall’intervento di autorecupero a Jesi

Al momento sono stati prenotati 4 alloggi su 12 previsti. «Abitazioni tra gli 80 e i 95 metri quadri di superficie calpestabile e dai 133 ai 193 di superficie commerciale, con prezzi- dice Gargiulo- dai 140 mila ai 225 mila euro, ovvero meno di mille e cento euro a metro quadro».

L’autorecupero prevede che ciascun acquirente, personalmente o tramite parenti, fino a 2 persone anche senza esperienza, metta a disposizione un monte ore di lavoro sul cantiere, abbassando così il prezzo finale. A ciò contribuiscono anche i 560 mila euro assegnati al progetto dalla Regione: da 40 mila ad un massimo di 50 mila a fondo perduto per ciascuna abitazione. L’intervento è finanziato da Banca Popolare Etica: il pagamento dei mutui decorre dalla entrata in possesso dell’abitazione.

Si spera di poter partire coi lavori, una volta assegnati i dodici alloggi, in primavera: da lì, 16-18 mesi per il completamento. «Progetto – dice Gargiulo- che riqualifica l’area recuperando un immobile altrimenti destinato a rimanere incompiuto».

Si possono avere info con una mail a housingsociale@consorziosolidarietà.it o al numero 338-8987154.

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