Jesi-Fabriano

Jesi, latitante raggiunto da mandato di cattura internazionale arrestato in Slovacchia

Il latitante si era reso irreperibile ed era scappato in Ungheria dal 2019. Ma la squadra mobile lo ha rintracciato attraverso un pedinamento digitale

JESI – Nell’attività di ricerca e cattura di soggetti destinatari di provvedimenti restrittivi-progetto “Wanted” attuato dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, diretto a rendere più efficace l’azione repressiva svolta dalle Forze di Polizia anche sotto il profilo dell’esecuzione dei provvedimenti di condanna, i poliziotti della Questura di Ancona, alle prime luci dell’alba di venerdì hanno preso in consegna presso lo scalo aereo di Roma-Fiumicino, un cittadino jesino di 53 anni (P.F.), pluripregiudicato, già ricercato, per scontare una pena definitiva di anni 13 e mesi 6 di carcere.

Era appena sceso da un aereo proveniente da Vienna e “scortato” dall’Interpol. È stato preso in consegna dagli agenti della sezione Criminalità organizzata e catturandi della Squadra Mobile di Ancona diretta da Carlo Pinto. La pena comminata è da ricondurre a reati commessi nella nostra regione fino al 2010. In particolare, all’epoca dei fatti, lo jesino si era reso autore di numerosi episodi di gravi truffe, riciclaggio, appropriazione indebita, detenzione di armi, nonché individuato tra i vertici di un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa continuata in concorso, alla ricettazione al falso ed altro ai danni di aziende e di privati cittadini. Tra le varie pratiche illecite attuate, l’arrestato e gli altri sodali della consorteria criminale, erano soliti acquistare in leasing veicoli di pregio, tra cui Porsche, salvo poi interrompere i relativi pagamenti, appropriandosi illecitamente delle supercar. Numerosi anche gli episodi di truffe ai danni delle assicurazioni relative non soltanto a veicoli, ma anche ad aziende, le cui sedi produttive venivano dolosamente incendiate per riscuoterne i relativi premi.

Carlo Pinto
Carlo Pinto, capo della Squadra Mobile di Ancona

Durante le fasi del processo dell’estradando – al termine del quale gli è stata comminata la pena cumulativa detentiva di 13 anni e 6 mesi di reclusione – l’uomo si era dato alla fuga allontanandosi dal territorio nazionale. Grazie alle attività info investigative della Polizia di Stato, l’estradato era già stato individuato in Ungheria nel 2019 quando, a seguito di mandato di arresto europeo, emesso dalla Procura Genarle della Repubblica presso la Corte di Appello di Ancona, era stato posto in stato di arresto. Tuttavia, lo stesso, era riuscito nuovamente a rendersi latitante e a darsi alla fuga. Successive e mirate attività investigative di pedinamenti digitali sui 3 telefoni cellulari in uso al 53enne, hanno permesso alla Polizia di Stato, di concerto con altre polizie europee tutte coordinate dall’Interpol italiano e dal Servizio Centrale Operativo di Roma, di individuare nuovamente il ricercato, questa volta in Slovacchia, nello specifico nella città di Bratislava, dove si era rifatto una vita. È proprio qui che la polizia del posto, sulla base delle indicazioni investigative fornite dalla Polizia di Stato, è riuscita a localizzare il cittadino italiano e trarlo in arresto in esecuzione del provvedimento di cattura internazionale, emesso dall’Autorità Giudiziaria marchigiana. Questa volta, espletate tutte le formalità finalizzate all’estradizione, l’Autorità slovacca ha comunicato il nullaosta per la consegna dell’estradando alla Polizia di Stato, che all’alba di ieri è stato preso in custodia sotto la scaletta dell’aereo atterrato a Fiumicino, proveniente da Vienna, per condurlo presso il carcere di Viterbo, dove dovrà scontare la lunga pena detentiva.

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