Jesi-Fabriano

Dopo 70 anni la scuola Savoia cambia nome, potrebbe essere intitolata a Borsellino

La Giunta di Jesi si esprime con qualche riserva sulla richiesta avanzata dal Collegio dei Docenti dell'istituto jesino. Ora la parola all’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche

La Scuola "Duca Amedeo di Savoia"
La Scuola "Duca Amedeo di Savoia"

JESI – Viene dall’Istituto Comprensivo “L. Lotto” la proposta di intitolare la Scuola Secondaria, attualmente denominata “Duca Amedeo di Savoia”, al giudice Paolo Borsellino (19 gennaio 1940 – 19 luglio 1992), vittima della mafia.

Richiesta arrivata in Giunta che si esprime con qualche riserva sul cambio del nome della storica scuola con sede sul Corso Matteotti, che di recente ospita anche l’associazione Agende Rosse: sulla delibera si legge che la richiesta mostra «una carenza procedurale in merito all’esplicitazione delle particolari circostanze sopravvenute, ai sensi dell’art. 6 della Circolare Ministeriale n. 313 del 12 novembre 1980». Il Comune evidenzia inoltre, di aver già intitolato nel 2003, nella zona Smia 1, una via al giudice Paolo Borsellino, nonchè alle vittime della mafia e del racket Giovanni Falcone, Don Pino Puglisi, Rosario Livatino, Peppino Impastato, Libero Grassi e Giuseppe Fava. Nella richiesta dell’Istituto, prosegue la delibera, «non risultano evidenziate le motivazioni per le quali si riterrebbe opportuno modificare l’attuale intitolazione al Duca Amedeo di Savoia».  Il Savoia è la più antica delle scuole medie di Jesi, avendo acquisito la sua autonomia istituzionale negli anni ’40, dopo aver fatto parte del Regio Ginnasio.

Il Collegio dei Docenti ha esplicitato le motivazioni sottese alla richiesta di nuova intitolazione: «Il giudice Paolo Borsellino rappresenta la testimonianza viva e umanissima di quanto vorremmo infondere nei ragazzi/e di cui abbiamo la responsabilità educativa; per il suo altissimo e incondizionato senso dello Stato; per la fedeltà al suo lavoro svolto fino alla fine, pur essendo cosciente che dopo la strage di Capaci la morte lo stava aspettando; per l’amore e la passione che aveva imparato a nutrire per la sua terra, restando in Sicilia a combattere a mani nude i mostri della mafia e della collusione; per la straordinaria umanità che trasuda ancor oggi in chi lo ha conosciuto; per la fiducia estrema nei giovani che, fino all’ultimo giorno della sua vita, lo portavano ad essere ottimista per il futuro confidando nella loro forza di reazione». Nella stessa richiesta l’Istituto premette che la decisione sia stata presa «senza nulla togliere al valore e all’onore che il duca Amedeo di Savoia ha saputo conferire alla storia italiana; in piena consapevolezza di quanto la scuola “Savoia” evochi nella storia locale jesina; nel rispetto profondo per il legame affettivo delle innumerevoli generazioni che ivi si sono formate». La deliberazione passa ora al Provveditore agli studi (oggi Ufficio Scolastico Regionale per le Marche) che acquisisce le valutazioni del Prefetto e della Giunta Comunale.

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